Un sistema partito rinnovato, al passo coi tempi, costruito in modo condiviso, coordinato e strutturato secondo canoni di gestione ispirati al modello aziendale.

Concetti: trasparenza, meritocrazia, qualità, sistema aziendale, selezione, formazione, partecipazione, innovazione, logica, organizzazione, intraprendenza.

In questo articolo andremo a presentare il contesto della politica odierna, i motivi che hanno dato inizio al nostro progetto, come si è sviluppato nell’ultimo anno e come intendiamo proseguirne la crescita.

Il contesto politico attuale

Ci sono ormai molti aspetti per cui la politica odierna è spesso sottoposta a pesanti critiche. 

 

Si può iniziare dal fatto che oggi i partiti inseguono più il voto rispetto alle esigenze dei cittadini, i quali sono spesso volutamente divisi per categorie, creando inevitabilmente delle spaccature sociali: i lavoratori hanno forse la priorità sugli studenti? I disoccupati hanno la precedenza sui poveri? La politica tende spesso a scegliere chi rappresentare, soprattutto in base alla convenienza del momento, senza riferirsi alla totalità.

 

La politica deve quindi tornare a coinvolgere maggiormente i cittadini, perché sta ad essa favorire l’iniziativa del singolo; per questo è necessario ristabilire l’ordine originario di responsabilità, in quanto il cambiamento non parte dal politico in quanto tale, ma dal cittadino. L’idea del cambiamento parte dalla politica, l’attuazione parte dal cittadino.

 

Il crescente distacco tra cittadini e istituzioni che si registra nella maggior parte delle democrazie contemporanee non è ascrivibile solo a qualunquismo, disinteresse o protesta, più o meno consapevole, nei confronti di una classe politica inadeguata e corrotta. E’ indice di qualcosa di più grave: una radicale perdita di fiducia nella democrazia come veicolo di cambiamento ed emancipazione sociale, che oggi interessa in particolare i più poveri e i più svantaggiati” (Valentina Pazè, professore associato di filosofia politica, Università di Torino).

 

Per quanto riguarda le iniziative sul territorio, quando presenti, sono spesso senza criterio, banali e fini a se stesse, senza un reale intento di ascolto o, quand’anche ci sia, difficilmente vanno oltre a mere dichiarazioni di intenti. 

 

Altra questione comune è quella riferita alla classe dirigente politica, che troppo spesso si pone alla ricerca di ruoli e posizioni in ottica di carriera, anteponendo i propri interessi a quelli della Nazione; ciò provoca la perdita di motivazione e di attenzione verso i bisogni dei cittadini

 

Veniamo ora ad aspetti meno noti. 

Un primo aspetto da non sottovalutare è il rapporto di fiducia e garanzia che i partiti oggi offrono. 

 

Ne sono esempio i candidati e i programmi  proposti dai partiti; i primi, oltre ai problemi evidenziati in precedenza (interesse personale e capacità amministrativa), sono spesso improvvisati e poco formati per il proprio ruolo. Queste persone raramente vengono scelte per ragioni legate al merito, ma per conoscenza o convenienza. I programmi invece sono uguali da tempo, frutto di copia e incolla nel corso degli anni e rielaborati con i temi del momento, senza però che vi sia né la possibilità, né il modo, o la volontà di realizzarli.

 

Dopo queste premesse, restano tre strade possibili: 

 

  1. Non votare (non efficace se fatto con la speranza che la politica cambi);
  2. Lamentarsi (come fa la maggioranza, e come biasimarla?);
  3. Costruire un’alternativa efficace. 

 

Noi di Riforma e Progresso abbiamo scelto la terza.

Ora vi presentiamo il nostro progetto:

 

A ottobre 2021 Fausto Recupero, Giacomo Scotton e Gabriele Mainini hanno deciso di collaborare assieme per progettare un partito politico innovativo, integrando e sviluppando il disegno già esistente “Riforma e Progresso” di Giacomo.

 

Dopo tre mesi di programmazione e confronto, a Gennaio 2022 hanno iniziato a cercare persone motivate e interessate ad aiutarli nell’impresa, che condividessero la loro stessa analisi critica verso la politica attuale e una stessa visione innovativa di quella futura. Attualmente Il consiglio di amministrazione (CDA) di Riforma e Progresso è composto da 9 membri (Vittorio Spagni, Riccardo Negrisoli, Vittorio Mussetti, Federico Celli, Alessandro Zuchi, Ylenia Torino, Gabriele Mainini, Fausto Recupero, Giacomo Scotton).

 

A distanza di un anno contiamo oltre un centinaio di persone attive tra le nostre fila. La struttura interna è composta da sei uffici online, utilizzati per lavorare sulle aree necessarie allo sviluppo del progetto. 

 

Il progetto prevede inoltre  il coinvolgimento di sempre più persone, esperti ed associazioni; il coordinamento delle risorse per la promozione dell’iniziativa ed un consiglio direttivo per coordinare le attività principali.

 

Ci siamo resi conto che per coniugare un nuovo modo di fare politica con un’organizzazione efficiente è necessario reinventare la struttura di un partito. 

Siamo giunti ad una conclusione: occorre che la politica elabori un connubio equilibrato tra l’efficacia del mondo aziendale e le dinamiche democratiche.

 

Un primo passo verso questa direzione si coglie nella nostra struttura interna, dove è prevista l’esistenza di un comitato di garanzia (ispirato al collegio sindacale, ovvero l’organo di controllo delle società quotate che vigila sull’attività degli amministratori) col compito di essere custode dei valori, dei principi e degli obiettivi fondanti di Riforma e Progresso.

 

Altro esempio è la presenza di un CDA (consiglio di amministrazione), nato per sostituire il leader come unico detentore del potere, e di uffici specializzati: il fattore innovativo in questo caso riguarda la modalità di composizione, gestione ed accesso agli stessi, che avviene per selezione e merito, non per nepotismo. 

 

Seguiamo quei principi morali che sono comunemente considerati validi e virtuosi, perchè sono punti saldi su cui orientare un ragionamento serio e libero dai limiti dei soliti preconcetti. 

Ripudiamo l’ideologia, intesa come un modo di pensare dogmatico, rigido e standardizzato, quindi inevitabilmente inapplicabile ad una società dinamica come la nostra.

 

Ci piace definirci come startup politica, perché il nostro progetto è tutto da costruire e inventare: fare politica oggi non vuol più dire solamente far prevalere la propria visione sulle altre, ma disporre anche di una struttura in grado di realizzarla.

 

Serve per questo un partito di eccellenza, ispirato ai migliori modelli aziendali del mondo, ma rapportato alle dinamiche politiche. 

 

Folle? Forse, ma se l’alternativa è restare a guardare e subire passivamente, no grazie! 

 

Data l’ambizione e la portata, noterete probabilmente diverse criticità nel progetto e per questo vi invitiamo a farle presenti (https://www.riformaeprogresso.it/contatti/): conoscere il problema avvicina alla soluzione!

 

Vittorio Mussetti

Gabriele Mainini

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