Cultura e Turismo

Cultura e Turismo

CULTURA E TURISMO

Obiettivi

Investire in un sistema strutturato e ben organizzato per la valorizzazione della cultura e del turismo in Italia

  • Arrivare in 5 anni a far crescere il comparto turistico e culturale (inclusi indotto e filiere) in modo da raggiungere il 20% sul PIL (contro l'attuale 10%)

  • Diventare il PRIMO PAESE più visitato d'Europa (dall'attuale terzo posto dopo Francia e Spagna)

  • Far creare 1 milione di nuovi posti di lavoro (soprattutto al Sud)

  • Creare una coscienza di utilità della cultura tra i cittadini italiani, affinché la percepiscano tutti come risorsa sociale, mentale ed economica

Programma

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PIANO STRATEGICO NAZIONALE PER LA CULTURA E IL TURISMO

“CON LA CULTURA SI MANGIA”

Il patrimonio culturale e il turismo, se ben gestiti (incluso l’indotto), portano un sacco di soldi, posti di lavoro, opportunità, sviluppo. Sono una vera e propria risorsa. Contribuiscono anche allo sviluppo mentale, culturale, sociale e umano aiutando le persone a progredire e ad avere nuove idee.

Il nostro nuovo sistema seguirà i principi delle 3E”: Economia, Efficienza, Efficacia

Dobbiamo dotarci anche noi in Italia, come si sta facendo da oltre 30 anni in molti Paesi avanzati del mondo (specie in quelli anglosassoni), di un nuovo tipo di gestione del patrimonio culturale nazionale.

Noi di “Riforma e Progresso” una volta al Governo creeremo una nuova struttura pubblica centrale ma amministrata con le pratiche di gestione (management) del settore privato, in grado di coordinare una decentralizzazione delle varie attività, e dotare di una certa autonomia le varie zone, istituzioni, musei, beni e settori del patrimonio nazionale sparsi per tutta l’Italia.

Questo è ancora più importante in un Paese come l’Italia, vista la grande quantità e varietà di patrimonio pubblico che abbiamo, dove risulta impossibile raggiungerlo, gestirlo, valorizzarlo e finanziarlo tutto solo tramite l’organizzazione burocratica centralizzata. È inutile dire come sia stata fino ad’ora inutile, decadente, inefficace e controproducente la gestione pubblica statale del patrimonio culturale, del suo mancato supporto alla cultura e alla creazione di opportunità turistiche e di sviluppo sociale. È fondamentale creare quindi adesso un nuovo sistema simile al modello inglese “English Heritage” e che chiameremo “PATRIMONIO ITALIA“, per gestire con criteri uniformi, omogenei e uguali per tutti, l’intero patrimonio culturale nazionale

Il patrimonio culturale italiano è l’insieme di beni materiali e immateriali, che per particolare rilievo storico, culturale, naturalistico, folkloristico, paesaggistico ed estetico sono di interesse pubblico e costituiscono la ricchezza di un luogo e della relativa popolazione, nonché l’eredità storica e culturale del popolo italiano.

Il patrimonio culturale è una risorsa strategica per lo sviluppo sociale ed economico di un Paese. Come dice l’UNESCO, esso rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future.

Noi di “Riforma e Progresso” siamo convinti che Il nostro patrimonio culturale è fonte insostituibile di vita e di ispirazione, nonché di lavoro e sviluppo socio-economico.

CREAZIONE DELL'AGENZIA NAZIONALE PATRIMONIO ITALIA

PATRIMONIO ITALIA

L’unico interlocutore tra Stato, cittadini, imprese e turisti

Tutto verrà messo sotto la nuova ed unica grande agenzia “PATRIMONIO ITALIA” – UNIFORMARE PER VINCERE

Gli verrà data in gestione l’intero patrimonio culturale nazionale – musei, siti archeologici, archivi e tutti gli edifici, monumenti, strutture, oggetti e luoghi storici di arte e cultura nazionale, i patrimoni paesaggistici, nonché la gestione dei festival artistici e storici (per es. la Biennale di Venezia), cioè tutti i beni pubblici nazionali che prima erano in mano al Ministero dei Beni Culturali e alle sue soprintendenze archeologiche, e ai suoi diversi fondi e agenzie varie.

Anche le Regioni, Province e Comuni, nonché i privati che lo vorranno, saranno liberi di dare in gestione all’Agenzia determinati beni culturali che rimarranno ovviamente di loro proprietà, ma che saranno gestiti, amministrati ed organizzati dall’Agenzia.

Verranno cancellate e chiuse tutte le altre agenzie, istituzioni e siti web, creati “inefficacemente” nel corso degli anni (come ad esempio l’ENIT, italia.it, FUS, e tutte le soprintendenze archeologiche, perché dispersive, burocratizzate e sprecate).

L’agenzia PATRIMONIO ITALIA (P.I.) avrà:

AUTONOMIA DEGLI ENTI

Direttori con poteri e finanziamenti autonomi, obiettivi e strategie

L’agenziaPATRIMONIO ITALIA(tramite i suoi manager specializzati in gestione e promozione dell’amministrazione della cultura, che hanno avuto comprovata esperienza anche all’estero), creerà un nuovo unico codice di condotta e un unico regolamento sulla gestione dell’ente. Creeranno ogni anno obiettivi strategici e piani di riqualificazione e rilancio del patrimonio culturale.

Sarà totalmente autonomo e indipendente dal Ministero della Cultura, non ci saranno cariche politiche. La politica (il ministero) potranno soltanto vigilare e controllare, e ovviamente finanziare l’ente annualmente (e per legge faremo che non potrà mai essere ridotto il suo bilancio, o lo si conferma o aumenta).

Ogni dato, bilancio, decisione ed obiettivo saranno obbligatoriamente trasparenti e completi tramite il sito ufficiale dell’Agenzia. Ogni fine anno il Direttore dell’Agenzia terrà un discorso al Governo (in libera pubblica visione video sul sito) dove spiegherà cosa è stato fatto, gli obiettivi raggiunti e cosa si farà l’anno seguente. 

Tutti gli attuali dipendenti nei musei e luoghi pubblici della cultura nazionale (inclusi quelli regionali, e degli enti locali, qualora decidessero di mettere determinati beni sotto il regime gestorio dell’Agenzia) verranno assorbiti dal PATRIMONIO ITALIA.

L’Agenzia oltre a creare un modus operandi unico, e oltre a suddividere le risorse equamente secondo le necessità tra ente ed ente, darà fondi, strumenti e poteri autonomi ad ogni ente, in modo che i direttori di ogni museo, parco archeologico, ecc, possano ulteriormente avere mano libera di gestire tale ente al meglio delle loro possibilità. Anche loro dovranno fare piani strategici ed obiettivi annuali.

Serve rivoluzionare l’offerta culturale, renderla redditizia, e farla diventare risorsa per i cittadini.

INVENZIONE DEL NUCLEO CULTURALE

NUCLEO CULTURALE

VALORIZZARE LE SPECIALITA’ INSIEME

L’agenzia, pur mantenendo il controllo, la gestione, l’uniformità dei dipendenti, regolamenti, gestione delle finanze, logo e organizzazione, costituirà alcuni dipartimenti specializzati, che chiamerà NUCLEI CULTURALI, per valorizzare e incentivare e dare maggiore autonomia locale a determinate zone ed entità, dove pubblico e privato si coordineranno per investire assieme le risorse in quei precisi luoghi. Per restaurare, mettere in sicurezza e a disposizione strumenti e forze, per creare ambientazioni, coordinare i volontari locali, creare percorsi turistici comuni (anche enogastronomici), orari visite accessibili, in modo da uniformare ed unificare l’offerta per i turisti, i privati (per fare matrimoni ad esempio), per le scuole, le gite, per attività delle aziende, ecc. Il tutto coordinandosi con il trasporto locale, il rifacimento di infrastrutture per portare facilmente clienti, e creando pacchetti promozionali che diano benefici e sconti anche tramite ristoranti ed alberghi della zona.

RIFARE DA CAPO I NOSTRI MUSEI

IMPARARE DIVERTENDOSI

Rendere la cultura a portata di tutti

Lo sapevano anche gli antichi, per imparare meglio, e affinché ti rimanga impresso in memoria qualcosa, è d’aiuto “VIVERE LE SITUAZIONI IN PRIMA PERSONA“, e “TOCCARE CON MANO E FARTI UN IDEA REALE DELLE COSE” comparandole con la tua vita reale, e magari “DIVERTENDOSI PURE“.

 

In Italia dobbiamo quindi cambiare anche il sistema di come facciamo “museologia” ovvero, come “strutturare e presentare al pubblico musei, mostre e luoghi”.

Difficilmente le persone comuni si interessano, comprendono, si appassionano di qualcosa, e sono disposti a pagare e visitare (magari più volte) un luogo, se glielo presenti sotto forma di noiosa “stanza vuota, luoghi in rovina, colonne rotte a terra, bacheche di vasi rotti”, senza stimolare l’immaginazione, e come spiegazione una didascalia scritta in piccolo su un pannello.

 

 

 

Dare l’idea del passato

Parte delle risorse dell’agenzia Patrimonio Italia serviranno per ristudiare e reinventare gli spazi dei nostri musei e luoghi culturali pubblici.

Serve creare arredamenti e costumi d’epoca (nel modo più fedele possibile), grazie all’aiuto di artigiani, artisti, costruttori specializzati, tappezzieri, costumisti, ceramisti, falegnami, ecc. (in tal modo si crea anche lavoro per l’indotto).

Questo serve per riempire le varie sale, stanze dei musei, o creare spazi appositi dove la gente veda come poteva apparire esattamente quel luogo, o una frazione di vita quotidiana di una determinata epoca. Allo stesso tempo vedere e toccare oggetti (riproduzioni fedeli), provarsi abiti e farsi foto vestiti da (per esempio) senatori romani, nobildonne del rinascimento, cavalieri medievali, borghesi con cappello a cilindro. Serve creare laboratori e animazioni.

Interattività e multimedialità

I luoghi di arte, storia e cultura devono quindi diventare interattivi, attrarre i visitatori e lasciargli un bel ricordo.

Devono essere circondati di musiche dell’epoca, filmati e video proiettati in sale o pannelli digitali sulle pareti, che mostrano persone (come un documentario in pillole) con attori che spiegano cose rivolgendosi direttamente a chi le sta guardando.

E oltre che a video registrati in varie lingue, per certi luoghi dal grande potenziale, e specie in alta stagione, creare collaborazioni con gruppi teatrali in modo che possano, vestirsi come all’epoca, e fare rappresentazioni, magari interagendo con il pubblico.

Organizzare vari incontri che si ripetono ogni sera/ogni tot giorni, durante l’anno, dove ci sono orchestre, cori, cantanti che fanno concerti d’epoca all’interno dei luoghi, per creare atmosfera.

(per es. musica classica con violini dentro un palazzo del ‘700, menestrelli e flautisti in un palazzo del ‘500).

Feste e Banchetti

Ove possibile, verranno creati anche veri e propri ristoranti a tema accanto al parco archeologico/museo, dove tutto sembra esattamente di una determinata epoca, mangiando solo cibo dell’epoca, con stoviglie dell’epoca.

In certi luoghi, in certi periodi dell’anno, organizzare feste (a pagamento) dove la gente può vestirsi con abiti d’epoca (messi in affitto), per ballare, cenare, e passare del tempo come lo si passava tra nobili del 1700, o persone del popolo del 1500, o riorganizzare fiere medievali, o banchetti di romani aristocratici.

Ricreare poi i bookshop e negozi di souvenir che si trovano attualmente nei vari musei, metterli sotto una gestione comune, con unico marchio e merchandising, dove si potranno acquistare anche “ricostruzioni fedeli” e oggetti fatti dai vari artigiani e artisti.

IMPARARE E GUADAGNARE CON L'ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE

ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE

Tra studio e business

Parte dei fondi dell’Agenzia Patrimonio Italia serviranno per creare dei luoghi sparsi per l’Italia, dove dare inizio a CANTIERI DI COSTRUZIONE e RIVISITAZIONI STORICHE D’EPOCA dove si ricostruiranno luoghi, edifici, villaggi completi anche, e poi li si useranno come ambiente istruttivo e “musei a cielo aperto”, per istruire i visitatori e creare un lavoro alle squadre di persone di tali cantieri.

L’Agenzia darà il via facendo creare e finanziando piccole imprese ai privati volontari che vorranno fare parte del progetto, gli comprerà i materiali, coprirà con assicurazione e pagherà gli stipendi ai volontari, finché le persone non saranno in grado di crearsi una rendita da lavoro grazie alle visite turistiche, scolaresche, collaborazioni con enti ed università anche internazionali, e quindi riuscire dopo poco tempo a mantenersi da soli.

CANTIERI STORICI

Verranno chiamati “CANTIERI STORICI”, ne esistono già in giro per l’Europa, e l’esempio meglio riuscito è in Francia, dove in mezzo ad una foresta accanto ad una città, un gruppo di persone (costituito da volontari e appassionati, artigiani, costruttori, archeologi, fabbri, tessitori, muratori, scalpellini, architetti, ecc.) con l’aiuto di fondi pubblici ha aperto un cantiere vero e proprio, dove stanno costruendo dal nulla un vero castello medievale usando tassativamente soltanto tecniche ed attrezzi del XIII secolo. Il cantiere l’hanno chiamato “Castello di Guédelon”. Iniziato nel 1997 al fine di indagare a fondo la tecnologia utilizzata nel passato, mentre tutti i materiali da costruzione sono ottenuti a livello locale (argilla, legname, pietra, ecc). La realizzazione del castello prevede anche la costruzione di altri edifici tipici della società medievale quali la cappella, il villaggio, le officine ecc. La conclusione della fortezza è prevista per il 2023.

Hanno creato un percorso formativo e museale facendo vedere ai turisti cosa e come fanno, e facendo persino “sporcare le mani” ai turisti che possono cimentarsi nel fare artigianato, aiutare a creare i materiali, ecc.

Hanno circa 300 mila visitatori l’anno! Tanti quanti ne ha annualmente il Palazzo Ducale di Mantova o le Grotte di Frasassi!

QUESTI TIPI DI PROGETTI HANNO MOLTEPLICI EFFETTI POSITIVI (come si legge anche dal loro sito di Wikipedia)

TURISMO

Il sito di costruzione può essere visitato ed è presente un ristorante medievale per accogliere i turisti. Il sito è oggi una meta turistica importante tanto da costituire la maggior attrazione in Yonne, con più di 300.000 visitatori l’anno.

EDUCAZIONE

Il progetto è aperto e adattato ai gruppi e alle scolaresche. In questo modo è possibile conoscere le condizioni di lavoro e le differenti professioni del medioevo.

SCIENZA E CONOSCENZA

Il team di progetto usa e testa le conoscenze degli scienziati e storici in tecniche di costruzione medievali.

OCCUPAZIONE

Il progetto ha creato 45 posti di lavoro fissi e attirato 200 volontari, assumendo giovani in difficoltà ed aiutandoli con la formazione professionale sul campo. Per esempio alcuni di loro hanno ottenuto la certificazione di scalpellino.

COMMEMORAZIONE

Il progetto può essere visto come un memoriale che realizza il sogno di colmare il divario epistemologico tra il presente e il passato.

NOSTRI OBIETTIVI

Da noi sarebbe bello cominciare con progetti sparsi per l’Italia, costruendoli in zone accessibili (o collegandole) ma poco visitate, fuori dai centri “famosi” in modo da portare turismo anche in zone secondarie d’Italia. Costruire per esempio queste opere con annesso villaggio, ristoranti e animazioni

– Costruire una villa romana (con mosaici inclusi)

– Costruire un palazzo rinascimentale

– Costruire un castello medievale

– Costruire una villa palladiana

PORTARE I TURISTI, GUIDARLI E CREARE LAVORO - UNA GESTIONE CENTRALIZZATA

PORTARE QUI I TURISTI

PATRIMONIO ITALIA SARA’ L’UNICA AGENZIA CHE FARA’ PROMOZIONE (TRAMITE UN SUO DIPARTIMENTO APPOSITO FATTO DA SPECIALISTI DEL SETTORE) CHE CON UN’UNICA VOCE, CON UN’UNICA FORZA E CON UN’UNICA ENERGIA, INVESTENDO MASSICCIAMENTE IN MARKETING, E PUBBLICITA‘ E CREANDO CAMPAGNE PUBBLICITARIE MIRATE ANCHE ALL’ESTERO, ATTRARRA’ GLI STRANIERI IN ITALIA, ORGANIZZANDO PACCHETTI, SCONTI, COOPERAZIONI CON COMPAGNIE AEREE STRANIERE ED AGENZIE DI VIAGGIO STRANIERE e CAMPAGNE DI INFORMAZIONE.

FIERE

PROMOZIONE ALL’ESTERO

COLLABORAZIONI

UNICA GESTIONE CENTRALIZZATA

L’AGENZIA RICREERA’ IL SITO “visititaly” per renderlo completo e unico punto di riferimento per i turisti.

I turisti, specie se stranieri, non hanno tempo e voglia di mettersi a cercare tutto da soli ed organizzarsi tutto. Infatti all’estero nei Paesi organizzati bene, gli stranieri stanno più giorni in visita, spendono di più e visitano e provano più cose, in Italia invece siamo in balia del mordi e fuggi (in media stanno in Italia solo 3 giorni, e difficilmente escono dalle solite zone più famose (Roma, Venezia, Firenze, Milano, Napoli).

I turisti vanno presi e guidati per manina e bisogna servirgli in bocca tutte le cose che possono provare, fare, e visitare in Italia, con la minor fatica possibile e senza stress.

L’agenzia, oltre ad aprire sedi “agenzie del turismo” nelle città più importanti e ricche del mondo, strutturera’ un: SITO WEB e una APP apposita dove fin dall’HOMEPAGE sarai guidato in un percorso che consigliera’ cosa fare, vedere, provare, e vistare.

Partendo dagli interessi: per es. ARTE E CULTURA, SPIAGGE MONTAGNA E NATURA, LUOGHI RELIGIOSI, TOUR ENOGASTRONOMICI, ATTIVITA’ SPORTIVE, SHOPPING E MODA. Si potra’ scegliere quanto vuoi di ogni categoria e poi attraverso la mappa deciderai dove andare e cosa vedere.

Ti verra’ spiegato come arrivarci e potrai anche già prenotare mezzi pubblici e taxi (tramite Uber), vedere gli hotel della zona, e anche ristoranti della zona. Potrai calcolare distanze e tempistiche dei tuoi tragitti.

Potrai già prenotare musei e attività, e pagarle con la carta già tramite la APP, e una volta nel luogo (museo, hotel, ecc.) dovrai solo fargli vedere dal cellulare la prenotazione già pagata (o nei musei e mezzi pubblici, passare il QR code dal tuo schermo, sotto i lettori ottici che ti faranno entrare senza fare file).

Un turista spaesato e che non parla italiano deve poter essere in grado di spostarsi nel miglior modo possibile.

La APP gli farà anche da “Maps” e in giro per le città principali verranno installati cartelli segnaletici, tutti con lo stesso colore appariscente e il logo dell’agenzia, che indicano le direzioni dei luoghi, monumenti, musei, stazioni, ecc.

Verranno create poi linee dedicate di AUTOBUS, TRENI e TRAGHETTI che verranno dipinti di un unico colore e con sempre il solito simbolo riconoscibile dell’agenzia, e che partendo da un punto ben preciso e raggiungibile (esempio, dalla stazione dei treni o degli autobus principale della città, o da una piazza centrale), serviranno solo per portare i turisti da quel punto fino alle varie destinazioni turistiche. Questo eviterà anche di mescolare i turisti al caos dei mezzi pubblici italiani.

PORTARE I TURISTI IN TUTTE LE REGIONI

PORTARE TURISTI IN TUTTE LE REGIONI

Quando un turista atterra a ROMA, per esempio, grazie al tour che si è organizzato (consigliato) tramite sito, e App, verrà incentivato ad andare a visitare anche città, musei, luoghi e posti particolari (anche tragitti escursionistici naturali, enogastronomici, ecc.) fuori regione.

 

Creeremo mezzi pubblici dedicati (anche sconti su aerei se per caso da Milano lo si voglia incentivare ad andare in Sicilia o Sardegna per esempio), e deve riuscire ad arrivare nel minor tempo possibile e senza stress, in tali luoghi, e il più possibile con i mezzi pubblici.

Per esempio, da Roma, dovrà essere facile e diretto andare in Puglia a vedere Castel del Monte, investiremo in ferrovie e BUS NAVETTA in modo da portare agilmente persone fin lì, così come a Matera, Reggio Calabria e in altri luoghi meno battuti in tutta Italia.

RICREARE IL GRAND TOUR DEL 1700

IL GRAND TOUR

Si trattava del “giro turistico” che artisti ed intellettuali europei facevano tra 1700 e 1800 per venire a visitare l’Italia e vedere a tappe vari luoghi di arte e storia italica.

Attraverso la app o il sito dell’agenzia sarà possibile, come spiegato, scegliersi e customizzarsi cosa vedere in Italia, cosa prenotare, cosa fare, ecc.

In certi casi invece verranno proposti pacchetti fissi tutto incluso, del tutto organizzati (dove andare, cosa fare, dove pernottare, ecc.).

Uno di questi pacchetti sarà chiamato “GRAN TOUR” e riproporrà fedelmente il tour che facevano due secoli fa gli intellettuali e gli artisti europei, dal nord al sud Italia, durerà svariati giorni. Sarà una trovata marketing ma che “incentiverà” a visitare per lungo e per largo l’Italia soffermandosi a lungo.

TRASFORMARE LA VIA FRANCIGENA NEL CAMMINO DI SANTIAGO ITALIANO

Trasformare la Via Francigena in un nuova strada di Santiago

Un cammino dal potenziale ignorato. A Santiago crea lavoro, facciamolo anche noi

Il cammino di Santiago in Spagna, a detta di tutti è bello, attrezzato, accogliente. Ben segnalato, con la concha (il simbolo della conchiglia riportato ovunque e sempre riconoscibile, a forma di conchiglia, che marca il sentiero) sulle case e sull’asfalto, agli svincoli. Difficile perdersi. Per i pellegrini c’è sempre qualche struttura dove alloggiare, comunale o privata (dai 5 ai 10 euro), un posto dove mangiare (menù fisso ovunque e abbondante a 10 euro con bottiglia di vino annessa). E soprattutto, a parte qualche tratto nelle mesetas, si cammina lontani dalla strada e dai suoi pericoli. Senza contare che il traffico in quei posti nel Nord della Spagna è ridicolo se paragonato a quello dell’Italia. Insomma, cammini e sei sereno, anche economicamente. Sai che tra cibo e pernottamento, spendi dai 20 ai 30 euro al giorno.

Serve creare un sistema identico, riconoscibile, tracciato (usando magari anche le varie ciclopiste sparse nella zona e creandone di altre). Lavorerebbero bene i bar, i ristoranti, gli hotel e i B&B. Si creano prezzi e costi fissi uguali per tutti (range di prezzo standard e accessibli). Informazioni standardizzate e sempre riconoscibili e fruibili. In Spagna porta centinaia di migliaia di turisti e centinaia di milioni di euro all’indotto, in Italia come minimo potremmo fare uguale. Serve potenziare e collegare in un unica rete, strutture e servizi ricettivi. Serve creare bella e grande segnaletica ad ogni angolo e bivio. Serve creare una sezione della app con dentro la lista di tutti i luoghi dove mangiare, dormire fatti per i pellegrini. Inserire anche i luoghi da visitare (musei, chiese, ecc.)

Bisogna investire creando una via adeguata, che richiami su di sé curiosi, pellegrini, trekkers, camminatori. Bisogna sensibilizzare e informare il territorio, creare sgravi fiscali e agevolazioni per chi decide di aprire un’attività per pellegrini (che hanno una capacità media di spesa inferiore rispetto al turismo tradizionale e soprattutto la loro “vacanza” dura parecchie settimane, anche mesi). Trasmettere l’idea che quella via – storica, antica, solcata dalle moltitudini nel corso dei secoli – è una risorsa economica per chi ci vive vicino, che crea nuovi luoghi di aggregazione, posti di lavoro. Dà nuova vita a tanti paesini svuotati e cristallizzati dalla noia. Vedere passare da lì camminatori entusiasti e curiosi non può che essere uno stimolo per regalare ai locali una prospettiva diversa da quel piccolo mondo in cui vivono, abituato a pochi stimoli e ancor meno a scambi con chi viene da lontano.

Dall’oro al sale, in Italia sono oltre 53 le miniere che piacciono ai turisti

Trasformare le miniere abbandonate in luoghi turistici. Perché, cessata la produzione, per i pozzi e le gallerie che, nel corso di decenni, hanno “regalato” tonnellate di galena, blenda, ferro, bauxite, barite, sale, zolfo e altri elementi minerali si pensa a un nuovo utilizzo. Un nuovo corso capace di produrre economia sfruttano decenni di lavoro e di alta tecnologia e ingegneria.

Un cammino non più caratterizzato da minatori che scavano in sottosuolo, ma con i turisti che vanno a guardare e studiare quello che resta del passato minerario italiano. E che mette assieme gallerie e villaggi, tecnologie industriali e architettura.

Punto di partenza il censimento e l’indagine promossa, a partire dal 2006, dall’Ispra (con la Rete nazionale dei parchi e musei minerari italiani) e che stima in 3000 i siti minerari dismessi distribuiti tra le diverse regioni d’Italia. Numeri importanti che vedono le presenze più significative in Sicilia (765 siti), Sardegna (427), Toscana (416), Piemonte (375) e Lombardia (294). Aree talvolta tutelate dalle soprintendenze ai beni culturali, in parte da bonificare e risanare, in parte pronte all’uso e in parte già in utilizzo. Serve quindi gestire e promuovere, a livello nazionale, percorsi e tour per favorire lo sviluppo di questa nuova forma di turismo».

«In Italia abbiamo un patrimonio minerario dismesso che in certe realtà locali rischia di essere disperso – dice Agata Patané responsabile, in qualità di coordinatore generale, del progetto REMI rete mineraria -; si tratta di siti che raccontano oltre due secoli di fatica e di sudore, di sviluppo economico e di cultura italiana che non possiamo permetterci di perdere e che, soprattutto, necessita di essere messo in sicurezza. Non perdiamo la memoria di questi luoghi, di per se affascinanti, che raccontano la storia dello sviluppo industriale nazionale, che è storia di battaglie civili per il lavoro e la rinascita economica e sociale del Paese, perdendo in tal modo anche l’occasione per rilanciare un turismo consapevole che già nel resto d’Europa vanta esperienze significative».

COLLABORARE CON I PRIVATI PER AUMENTARE INDOTTO, LAVORO E RICCHEZZA

L’AGENZIA PATRIMONIO ITALIA COLLABORERÀ CON I PRIVATI PER PORTARGLI CLIENTI

Bisogna categorizzare e strutturare la vasta offerta turistica che abbiamo, altrimenti si sperde!

L’Italia ha tanto da offrire, e deve dare l’opportunità a tutti di poter creare lavoro, ricchezza e indotto offrendo beni e servizi per i quali siamo famosi in tutto il mondo.

Serve valorizzare e categorizzare tutte le attività che potrebbero beneficiare di turismo: concerti, biblioteche, conferenze, attività sportive, escursioni naturalistiche, agriturismi, luoghi dello shopping (es. outlet, centri orafi e di gioielleria dove acquistare preziosi), percorsi enogastronomici, ecc.

LA CULTURA E IL TURISMO NON SONO FATTI SOLO DI ARTE E MUSEI

Nella APP e nel sito verranno inseriti a seconda delle zone e delle cose consigliate da fare, tutte le indicazioni con tanto di possibilità di prenotare e pagare tramite app/sito, anche per ESCURSIONI, ATTIVITA’ SPORTIVE, VISITE GUIDATE, RISTORANTI, HOTEL, B&B, ecc. Quindi tutti i privati che per esempio hanno un ristorante, o offrono servizi di trasporto o fanno escursioni naturalistiche o portano la gente a fare tour con la barca, o fanno discese rafting giù per i fiumi per esempio, o sono specializzati nel cucinare cibi tipici regionali/locali, verranno inseriti nelle liste di cose da fare (sotto la voce specifica, per esempio TOUR ENOGASTRONOMICI, oppure TOUR ED ESCURSIONI NATURALISTICHE, TOUR DELLA MODA, DELL’ARTIGIANATO, ecc.)

Quindi tutti i privati, le partite iva, le aziende che offrono servizi ai turisti (dai ristoranti al privato che si fa pagare tot all’ora per fare da guida turistica), potranno farsi pubblicità e lavorare meglio e di più grazie alla app/sito dell’agenzia.

All’interno di ogni categoria, come per esempio: nei tour enogastronomici o religiosi/sacri, verranno creati percorsi specializzati come:

TOUR DEL PROSCIUTTO CRUDO: Vai a PARMA, o MONTAGNANA, o SAN DANIELE per esempio, e visita il museo del prosciutto (clicca qui per prenotare e vedere il percorso per come arrivarci) e poi puoi andare a mangiare il prosciutto in questi ristoranti che ti consigliamo (e gli viene fuori la lista, e il turista potrà prenotare e volendo anche pagare (se sono menù fissi).

TOUR SACRI E RELIGIOSI: La app proporrà percorsi che includono chiese, monasteri, abbazie, luoghi sacri, ecc. sparsi per l’Italia e sceglibili a seconda delle regioni che toccherai/vorrai visitare. E la APP ti dirà, “visto che sei qui, perché non ne approfitti a visitare o assaggiare anche questo..”

TOUR ARTE ROMANA: Per chi vuole venire in Italia solo per l’arte romana per esempio… e così via.

CREARE UN PERCORSO PER VALORIZZARE VILLE VENETE E NUCLEI STORICI D'ITALIA

MISSIONE “VAL DE LOIRE”. UN ESEMPIO DA SEGUIRE

Un sistema da copiare e applicare ai NUCLEI CULTURALI che comporranno un conglomerato simile ma sparso di opere, edifici e monumenti storici (come per esempio le Ville Venete, e ai vari gruppi di residenze e castelli sparsi per l’Italia)

Per esempio valorizzare le ville venete come fanno in Francia da 40anni per i castelli della Loira (dove ricavano 1 miliardo all’anno) e 280mila posti di lavoro e 8 milioni e mezzo di visitatori.

Loro hanno un’agenzia apposta ed unica chiamata “Missione Val de Loire” (Patrimoine Mondial UNESCO) che funziona bene con 8 persone. E fanno un lavoro di mediazione per far incontrare le imprese locali con altri enti che le possono aiutare. Ne sono nate molte di imprese, perfino che si sono specializzate, per esempio nella gestione dei giardini, o che si sono integrate con le opere dei castelli che così aumentano la valorizzazione e la cura del paesaggio. Questa agenzia non eroga finanziamenti ai proprietari dei castelli perché se ne occupano altri organismi (il distretto o altri enti pubblici territoriali) LE SOVVENZIONI STATALI coprono dal 10 al 40% delle spese di restauro materiale poi le regioni (dipartimenti) coprono altri 10 o 30% delle spese di restauro. Poi c’è anche l’AIUTO FISCALE, perché i proprietari dei castelli possono dedurre le spese dei lavori di restauro dalle loro imposte sul reddito. Tutti i castelli hanno un unico marchio e l’agenzia lo sorveglia. Poi i proprietari di castelli (non come in Italia che sembrano fatti solo per gli studiosi e non per la gente comune) li rendono più attrattivi mettendoci manichini per inventarsi storie e leggende o per spiegare come si viveva all’interno o organizzano continue rievocazioni storiche o fanno assaggiare cibi tipici ecc.

In Francia hanno un UFFICIO DEL TURISMO dietro ogni angolo in ogni città. Noi invece abbiamo un sistema turistico complicato e ognuno si arrangia, senza legame l’un l’altro, sistemi turistici locali, e burocratizzati (APT, ecc..) e quelli che ci sono, di solito il SABATO e la DOMENICA sono chiusi. (Ma se i turisti vengono più che altro nei week end!). L’organizzazione fa la differenza. (valle della Loira 280 Km da coprire, in veneto le ville le trovi in 100 Km!).

Per esempio, il castello di AMBOISE dove visse ed è sepolto Leonardo da Vinci, appartiene ad un privato ma nella biglietteria si trovano anche dépliant di tutti gli altri castelli (e ha bandiere e decori che abbelliscono e rendono il luogo più avvincente).

Le persone di solito hanno soldi e tempo per fare un unico viaggio, e quindi cercano di concentrare il tempo per vedere più castelli e più città possibili dentro una regione in un’unica volta. Quindi tutti i monumenti devono essere complementari piuttosto che in concorrenza.

LA POLITICA DEI PREZZI è COORDINATA (prezzi uguali e stesse politiche di sconto per studenti, anziani o possessori di carte viaggi ecc.) e se intendi vedere più castelli nello stesso periodo paghi un unico biglietto (conveniente) che ti permette di vedere anche più cose senza far la fila e senza comprare il biglietto ogni volta. Anche gli orari di apertura sono flessibili ed estesi (stanno il più aperti possibile) in modo da permettere ai visitatori di riuscire a vederne il più possibile. NON CI SI DEVE FAR CONCORRENZA MA COLLABORARE. Stesse regole per tutti, APERTI TUTTI I GIORNI TUTTO L’ANNO. (ogni castello della Loira si auto finanzia) e solo di ville e castelli in Italia ne abbiamo un sacco e anche più belli e con più arredo e mobili e vestiario esposto, solo che fanno meno della metà di incasso e turisti perché OGNUNO SI DEVE ARRANGIARE DA SOLO!

Poi, a differenza di quanto accade in Francia, in Italia non si possono dedurre totalmente dalle imposte i costi avuti per restaurare un bene. Per esempio, su 8 milioni di Euro trovati da finanziatori per restaurare un bene, circa 1,7 milioni van via di IVA. In Italia l’onere dei restauri ricade tutto esclusivamente sui proprietari dei beni culturali. (e le regioni e i comuni non promuovono i circuiti turistico culturali) non ci sono contributi né organizzazione per mantenere o restaurare i palazzi, ville castelli e giardini. Le ville venete non hanno niente da invidiare ai castelli della Loira. Ce ne sono 4.238 (tra Veneto e Friuli) ma a parte un sito internet non hanno niente in comune, né le tariffe, né una politica di promozione, ogni proprietario si arrangia come può. E alcuni sono costretti a pagarsi perfino la segnaletica stradale. L’ENTE VILLE VENETE non funziona! E non porta benefici.

È UNA PAZZIA CHE I FONDI PER IL RESTAURO LI METTE LO STATO E POI LA VALORIZZAZIONE COMPETA ALLE REGIONI (e poi, per esempio, a molti proprietari privati manco gli lasciano il permesso per aprire un ristorante o un bar nel castello/villa, che creerebbe più indotto e più servizi). Serve copiare il sistema Francese e lasciare libertà ai privati!

Altro esempio, In INGHILTERRA c’è il NATIONAL TRUST che gestisce da solo certi BENI CULTURALI e ha regole uniche semplici e precise uguali per tutti (persino un manuale sulla museologia e su come disporre i mobili o incartare i quadri) mentre in Italia ogni singolo funzionario di soprintendenza può pretendere che il restauro venga fatto in un modo piuttosto che in un altro (totale incertezza, caos e costi per un privato che volesse mettersi in testa di valorizzare e restaurare un bene). In Italia spesso non ti danno il permesso di fare certi lavori in un certo modo solo perché chi ha il potere di darti il permesso dice che NON GLI PIACE. NON HANNO RISCONTRI OGGETTIVI ma del tutto personali.

 

LUNGHI PERIODI DI COMODATO D’USO

Per le opere d’arte (specie per quelle per cui non abbiamo spazio da mettere in mostra). Abbiamo i magazzini pieni di oggetti non in mostra, sarebbe meglio prestarli ai musei o ai privati di tutto il mondo in modo da potersi fare mostre permanenti o altro. Gli fai prestiti lunghi e così ci guadagniamo ogni anno, invece che lasciarle a far polvere, quelle di poco valore e rotte, e molteplici, magari venderle anche ai privati per mettersele in casa).

RIFORME PER CANCELLARE O RIFARE LA BUROCRAZIA SU CULTURA E TURISMO

RIFORME PER CANCELLARE O MODIFICARE LA BUROCRAZIA SU CULTURA E TURISMO

CREAZIONE DI UN UNICO ENTE NAZIONALE PER L’ASSEGNAZIONE DELLE “STELLE” AGLI HOTEL

In Italia oggi, ogni regione assegna come vuole le stelle agli hotel, questo non crea omogeneità nazionale e anzi crea disuguaglianze e iniquità, perché spesso sono venuti fuori scandali dove “basta pagare o essere amici di..” per avere più stelle. Come fa un cliente a fidarsi allora? Serve creare parametri standard, seri e uguali per tutti, seguendo le normative internazionali.

PASSARE L’ISTITUTO F.E.C. SOTTO LA NUOVA AGENZIA “PATRIMONIO ITALIA”

Il ministero dell’Interno ha un patrimonio, diffuso su tutto il territorio nazionale, costituito da chiese e abbazie, aree archeologiche e museali, fondi rustici, unità immobiliari, aree boschive protette. Fondo edifici di culto (Fec) è un ente dotato di personalità giuridica. L’origine del suo patrimonio deriva dalle leggi della seconda metà del 1800 con le quali lo Stato italiano soppresse alcuni enti ecclesiastici. Oltre a non venire valorizzato da anni non ha fondi per restauri. Va messo assieme al resto del patrimonio nazionale sotto la gestione PATRIMONIO ITALIA, in modo da venire gestito e finanziato assieme a tutto il resto.

TUTTI GLI ISTITUTI DI RESTAURO ITALIANI SARANNO GESTITI DALL’AGENZIA PATRIMONIO ITALIA IN MODO DA FARLI RINASCERE

L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, per esempio, è uno dei posti in cui le opere d’arte riprendono vita. Per tutti si tratta di un’eccellenza che non ha pari al mondo. Qui ci si è presi cura di migliaia di opere d’arte, buona parte delle quali vere e proprie picchi d’eccellenza dell’arte occidentale. E’ sotto organico ed essendo a gestione pubblica, per poter assumere (oltre ad avere già di suo pochi finanziamenti) deve fare concorsi, e sta aspettando da anni per “problemi burocratici” il personale che ha vinto i concorsi. Serve gestirli in stile “privatista” tramite la nuova agenzia PATRIMONIO ITALIA, serve rifinanziare questi enti e dargli dell’autonomia gestoria.

RIFORMA DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI

Una volta che noi di “Riforma e Progresso” saremo al Governo, trasformeremo il “ministero dei beni culturali e del turismo” che cambierà e verrà chiamato “MINISTERO DELLA CULTURA, COMUNICAZIONE, SPORT E TURISMO” in quanto dovrà gestire, proteggere e valorizzare non solo il patrimonio culturale tradizionale (artistico e paesaggistico) ma anche la cultura in generale come espressione dell’essere umano, come la cultura digitale, i media, la comunicazione, le attività editoriali, le attività sportive, le attività teatrali e cinematografiche, le attività folkloristiche, ecc. in quanto con cultura non si deve intendere solo un museo o un’opera d’arte ma tutto quello che fa parte delle tradizioni culturali antiche, presenti e future del popolo Italiano (tra l’altro molti dei ministeri della cultura di vari Paesi europei gestiscono anche la comunicazione e lo Sport).

Tutte queste discipline sono interconnesse e devono essere coordinate e messe l’una a supporto dell’altra per poter crescere, in modo equilibrato ed efficiente. Il ministero farà da cappello coordinatore, controllore e finanziatore, ma poi il vero lavoro operativo di gestione, organizzazione, protezione e valorizzazione, lo farà la nuova agenzia indipendente PATRIMONIO ITALIA che creeremo appositamente.

Al di là del nome, questo ministero, come anche gli altri ministeri, grazie alle nostre riforme, riceverà un totale riassetto organizzativo. Dobbiamo sradicare la cattiva gestione burocratica, inefficiente, pesante e clientelare che si è creata nel corso dei decenni. La malagestione è dilagante, per esempio molti musei nazionali sono chiusi per lavori da anni per poi scoprire che i lavori (per motivi burocratici) non sono mai iniziati. Musei che sono sotto organico, sotto finanziati, o tenuti chiusi senza motivo. Musei che si autogestiscono alla bene e meglio in modo scoordinato e inefficiente. Questi sono solo esempi sulla disastrosa gestione della cultura italiana, per questo dobbiamo cambiare subito il sistema e ricominciare da capo per il meglio.

CANCELLARE IL CODICE DEI BENI CULTURALI

Verrà completamente rifatto dall’agenzia PATRIMONIO ITALIA, seguendo criteri professionali, moderni e in linea con quelli dei Paesi anglosassoni, e non sarà più un codice burocratico vincolista come quello attuale.

CANCELLARE LE SOPRINTENDENZE ARCHEOLOGICHE

Grazie alla nuova agenzia PATRIMONIO ITALIA non avranno più motivo di esistere, anche perché purtroppo, negli anni, si sono spesso dimostrate incapaci, sofferenti, e inefficaci a salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale. Sono troppo “vecchio stile”: burocraticizzate, e spesso politicizzate, vincoliste e “passive”, per non parlare che sono spesso sottodimensionate e sottofinanziate.

MECENATISMO UNIVERSALE

Cancelleremo “l’Art Bonus” (perché limitato e mal concepito) e creeremo un nuovo tipo di credito di imposta del 100% per tutte le imprese e professionisti che doneranno soldi ad enti culturali, musei, monumenti, parchi, ecc. per aiutare il restauro, la messa in sicurezza, la riapertura alle visite, l’acquisto di beni, ecc. ma anche per le donazioni fatte ad associazioni culturali, dello spettacolo, e di ogni tipologia. Tutti i soldi donati per un determinato bene od ente, andranno soltanto a quel bene o ente, e non come adesso che il ministero decide di usare i soldi come vuole, destinandoli ad altri beni diversi rispetto a quello per cui l’azienda aveva donato. Bisogna rispettare il volere del donatore.

Introdurremo anche una DEDUZIONE DI IMPOSTA PER TUTTI I CITTADINI, sarà del 100%. Quindi la somma donata per la cultura non verrà conteggiata nel reddito per il pagamento delle tasse. Le donazioni dovranno essere fatte in via telematica.

Sarà possibile, tramite un’apposita sezione online del sito/app che sarà della nostra nuova agenzia PATRIMONIO ITALIA, donare (in generale, oppure a qualche ente specifico) e automaticamente registrare tale transazione in modo da renderla deducibile al 100% automaticamente dalla propria cartella virtuale fiscale (vedi sezione programma Economia e Finanze).

La detrazione sarà trasferibile anche agli eredi (nel caso in cui il donatore morisse prima di veder ricevere indietro tutti i soldi del credito d’imposta). Attualmente in Italia non è così.

NOVITÀ CHE INTRODUCIAMO IN ITALIA DOPO LE BUONE ESPERIENZE IN EUROPA:

Il mecenatismo di competenza

Le aziende e i liberi professionisti potranno anche “lavorare gratuitamente” per UN ENTE O UN MUSEO, prestando il loro servizio per ristrutturare, costruire, restaurare, e si calcolerà la detrazione (100%) sulla base della retribuzione sul lavoro fornito.

INCENTIVARE GLI STRANIERI A GIRARE FILM IN ITALIA

Aumenteremo il credito d’imposta per le produzioni cinematografiche che scelgono l’Italia per le loro riprese. Il requisito minimo di spesa in Italia sarà del 10% (costo di produzione) e aumentiamo il tetto massimo dagli attuali 3.5 mln a 20 milioni di €. Per beneficiare degli effetti visivi di una maggiore produzione sul territorio, aiutando al contempo le società di produzione indipendenti italiane, e incoraggiando le co-produzioni minoritarie. Questi sgravi fiscali avranno un notevole impatto sulle prospettive internazionali di co-produzione in Italia, aprendo una grande opportunità di collaborazione con una vasta gamma di imprenditori del settore internazionali.

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