Energia e Rinnovabili

Energia e Rinnovabili

ENERGIA E RINNOVABILI

Obiettivi

  • PRODURRE PIU' ENERGIA PULITA E DA SOLI

  • FAR SI CHE I COMUNI SI CREINO E VENDANO LA PROPRIA ENERGIA

  • CREAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMODINAMICI

  • SVILUPPARE ANCHE IN ITALIA L'ENERGIA NUCLEARE DI NUOVA GENERAZIONE

  • SVILUPPARE LA GEOTERMIA DI MASSA

  • FAR COSTARE MENO L'ENERGIA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI

  • INVESTIRE NELLA RICERCA PER LA SCOPERTA DI NUOVE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE

Programma

INDICE - Clicca e ti porta subito al capitolo

PRODURRE PIU' ENERGIA PULITA E DA SOLI

PRODURRE PIU’ ENERGIA PULITA E DA SOLI

In questo programma parleremo specificatamente delle politiche energetiche. Ovviamente sono legate a doppio filo con il discorso dell’ambiente, nella lotta all’inquinamento e all’effetto serra. Ma non discuteremo di quello in quanto lo abbiamo ampiamente trattato nel nostro programma Ambiente e Territorio.

Siamo tutti d’accordo dell’importanza dell’energia, dell’importanza di inquinare il meno possibile, nell’importanza di poter/dover dipendere sempre meno dall’importazione di energia dall’estero, in modo da non essere succubi dipendenti troppo dall’estero.

Per vivere, al giorno d’oggi abbiamo tutti bisogno di energia, ce ne serve sempre di più e in Italia non abbiamo abbastanza risorse naturali tradizionali per produrne (gas, carbone, ecc.) e allo stesso tempo abbiamo scelto di non prendere la via del nucleare.

Nel nostro piccolo, con il senno di poi, siamo stati anche fortunati, per così dire, nella nostra sfortuna di non avere risorse energetiche, in quanto adesso il mondo ha capito che gas, carbone, petrolio ecc. inquinano e a lungo andare portano più rogne e problemi che benefici, 

Quindi è giocoforza fondamentale che il mondo, e nello specifico, l’Italia, debbano canalizzare le proprie risorse e i propri sforzi per trovare vie alternative nel produrre energia e utilizzare tutti gli attuali metodi esistenti e conosciuti di produzione energetica che non derivino da combustibili fossili (un mix di produzione energetica).  

Riassumendo, gli obiettivi sono:

– produrre in Italia sempre di più l’elettricità che ci serve, importare meno (e quindi essere meno dipendenti dall’estero) e abbassare quindi il costo in bolletta energia

– nel prodursi sempre più energia in Italia, dobbiamo NON inquinare, e quindi farlo esclusivamente da fonti rinnovabili. Ciò comporta una progressiva chiusura di centrali a gas, a carbone e a petrolio.

– investire grosse cifre in ricerca di nuovi modi di creare energia per il nostro fabbisogno (non sono elettricità ma anche riscaldamento)

– trovare modi alternativi nel prodursi riscaldamento / rinfrescamento negli edifici

Un ulteriore obiettivo è quello di RIDURRE I COSTI DELLA BOLLETTA ELETTRICA.

Ogni Paese europeo aggiunge tasse varie al costo energia per ricavarne risorse aggiuntive. Ci sono Paesi che nella bolletta elettrica pagano tasse anche più alte delle nostre (es. Danimarca e Portogallo secondo dati Eurostat 2019).

Una volta al Governo avremo modo di quantificare e valutare esattamente quali e quante tasse sono inserite in bolletta, in modo da togliere man mano, quante più tasse possibili, iniziando da quelle “toccabili”, e via via quelle che invece hanno bisogno di una copertura alternativa in quanto magari coprono una politica delicata o importante.

La produzione di energia in Italia, deve essere indirizzata progressivamente verso fonti alternative rinnovabili e sostenibili come, l’energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e geotermica.

L’installazione o l’implementazione di centrali già esistenti devono avvenire nel rispetto del contesto socio-ambientale in cui si inseriscono e non devono pregiudicare né la biodiversità né la salute delle popolazioni umane che vi risiedono.

Siamo un Paese che a seconda delle zona ha:

– vento

– Mare

– Mare con vento e onde

– Vulcani attivi

– Fiumi e laghi

Ormai si fa energia anche con le onde del mare, con scarti e immondizia (impianti a Biomassa), con Geotermia (sia dal calore che proviene dalla terra sia per rinfrescare e tenere una giusta temperatura tutto l’anno dentro gli edifici, usando l’aria che si rinfresca o riscalda sotto terra.

Ci sono molti altri metodi ancora (oltre ai soliti eolico e solare ovviamente), e molti altri sistemi possono essere trovati se si finanzia la ricerca in questo settore.

Devono inoltre continuare ed essere portate a termine le dismissioni delle centrali di Latina, Garigliano, Caorso e della Enrico Fermi II, anche per diminuire le tariffe sull’energia elettrica, che ad oggi comprendono il reperimento dei fondi per queste dismissioni.

L’Italia è già al secondo posto come produttore di energia dal fotovoltaico in Europa, ma il nostro potenziale deve ancora esprimersi pienamente.

Siamo tra i primi Paesi europei per numero di energia creata

da fonti rinnovabili, ma dobbiamo fare di più e diventare i primi, usando le ultime tecnologie disponibili e quello che ci offre il territorio (per esempio la geotermia nelle zone vulcaniche, le onde e il vento nel mare in certi luoghi, e il sole specie nel sud Italia e isole). Questo crea anche nuovi posti di lavoro, ricchezza e crescita economica.

Serve quindi:

– Creare un’industria nel settore delle rinnovabili, cioè avere aziende italiane che creino ed esportino anche all’estero, prodotti e servizi per la creazione di energie rinnovabili

– Creare centrali solari e parchi eolici strutturali e massicci in zone le meno impattanti possibile

FAR SI CHE I COMUNI SI CREINO E VENDANO LA PROPRIA ENERGIA

FAR SI CHE I COMUNI SI CREINO E VENDANO LA PROPRIA ENERGIA

I comuni spendono circa 1.2 mld l’anno per l’illuminazione. la legge, già da anni, li ha obbligati a munirsi di studi sull’efficientemento e riqualificazione energetica, fatti da esperti (i famosi PICIL e PAESC), ma metà dei comuni italiani non ce l’hanno ancora e sono fuori tempo massimo. Serve innanzitutto obbligarli a fare questi progetti (studi) con sanzioni che gli diminuiscano i trasferimenti in caso di inadempienza. Allo stesso tempo serve però anche incentivarli, aiutandoli con la speciale agenzia pubblica che creeremo, atta a trovare fondi europei e risorse per cambiare, efficientare, implementare il proprio settore energetico e luminoso comunale.

Questo aiuterà, oltre che a ridurre il costo delle bollette comunali e quindi usare le risorse in modi utili ai cittadini (o abbassargli le tasse comunali), aiuterà anche ad inquinare meno (avendo bisogno di minore energia) e anche a creare meno “inquinamento luminoso”, migliorando il sistema di illuminazione pubblica.

Allo stesso tempo incentiveremo i comuni (come avviene in Germania), a crearsi, ove possibile, centrali elettriche ecosostenibili nel proprio territorio comunale, tra eolico, solare, biomassa, idroelettrico, in modo da poter usare per sé stessi l’energia prodotta, e vendere l’energia in surplus per incamerare denaro che possano tenersi tutto loro (i comuni) e poterlo utilizzare per i cittadini.

Con questo vogliamo creare una sorta di concorrenza virtuosa dove i comuni faranno a gara per produrre più energia possibile in modo da poterne avere in surplus e quindi venderla al sistema elettrico nazionale e ricavarne una fonte di reddito.

Anche i piccoli comuni con pochi abitanti, una volta che, con fondi pubblici o privati, riescono a crearsi a propria “energia” pulita, potranno poi vivere di rendita grazie agli introiti che arrivano dalla vendita dell’energia stessa.

CREAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMODINAMICI

CREAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMODINAMICI

Al mondo non esistono solo i comuni pannelli solari e fotovoltaici. Esiste anche qualcosa di più efficiente, che crea energia 24 ore su 24, anche se è nuvoloso e piove.

Negli Stati Uniti, in Spagna, e perfino in Marocco (che possiede la centrale di questo genere, più grande al Mondo), e in molti altri Paesi, esistono già questi tipi di centrali.

Noi in Italia abbiamo tutto il Sud e le Isole che potrebbero essere utilizzate per installare questo tipo di tecnologia, in modo da creare energia per quelle zone e anche per il resto d’Italia. Questo creerebbe anche centinaia di posti di lavori nelle zone del Sud Italia e nelle Isole.

Le attuali fonti rinnovabili (solare ed eolico), purtroppo non sono ancora in grado di produrre grosse quantità di energia, rispetto alle centrali inquinanti (dove una piccola centrale a gas o petrolio, produce più energia di campi da calcio pieni di pannelli fotovoltaici per esempio).

Quindi, ove possibile, per poter dare una spinta in più alla creazione più massiccia di energia ma sempre derivante dal sole, lo possono fare le centrali solari termodinamiche. Ovviamente, anche qui passi avanti si stanno facendo nel mondo in modo da renderle più compatte e più economiche da realizzare, ma il mondo è sulla buona strada e contribuiranno sicuramente, pian piano, a soppiantare le inquinanti centrali elettriche tradizionali.

Per farvi un esempio di cosa si intende per “centrale solare termodinamica” riportiamo un sunto dell’articolo di www.wired.com.

Stiamo parlando di Crescent Dunes, una delle tre centrali ad energia solare termodinamica con cui il gigante californiano SolarReserve  spera di riuscire a rivoluzionare il mondo delle rinnovabili, rendendole utilizzabili a ciclo continuo, senza sprechi e, soprattutto, a costi competitivi. Kevin Smith, Ceo di SolarReserve, ha deciso di puntare sul solare termodinamico per risolvere

alcuni dei problemi legati a produzione, stoccaggio e distribuzione dell’energia raccolta rispetto ai più classici pannelli solari. Primo fra tutti l’impossibilità di garantire una fornitura costante a prescindere dalle condizioni metereologiche e di evitare gli sprechi quando, invece, c’è troppo sole e l’energia in eccesso, se non può essere incanalata nella rete o accumulata in batterie sufficientemente capienti, rischia di essere sprecata.

Un impianto come quello di Crescent Dunes, infatti, è in grado di rimanere operativo 24 ore su 24, senza disperdere nemmeno un kilowattora di energia. Il principio del solare termodinamico è molto semplice: gli specchi sono posizionati in maniera da riflettere i raggi solari (e quindi il calore) verso la torre centrale, all’interno della quale le temperature arrivano a sfiorare i 600 gradi. Tutta questa energia termica può essere anche conservata grazie a dei materiali, i vettori termici, in grado di immagazzinare calore e rilasciarlo per generare energia elettrica tutte le volte che la rete lo richiede.

SolarReserve sta puntando molto sul termodinamico perché non è così ottimista sulle possibilità di garantire una fornitura di energia costante affidandosi al fotovoltaico. Avere oggi la possibilità di immagazzinare l’energia solare in eccesso grazie alle batterie, di certo permette di limitare gli sprechi, ma anche l’assetto pannelli + batterie non consente ancora di garantire economicamente una copertura totale a costi contenuti, a prescindere dal fatto che si tratti di un impianto pensato per uso industriale o domestico.

OBIETTIVI:

COSTRUIRE INIZIALMENTE 3 CENTRALI SOLARI TERMODINAMICHE USANDO FONDI EUROPEI, PRIVATI E CASSA DEPOSITI E PRESTITI.

SARANNO COSTRUITE: 1 IN SARDEGNA, 1 IN SICILIA, 1 IN BASILICATA

Il mondo sta correndo in questa direzione, decine di Paesi stanno investendo in questa tecnologia. La Spagna per esempio ha ben 15 centrali sparse per il Paese.

L’Italia è l’unico Paese al mondo, che, pur essendo tra i Paesi che hanno una morfologia e un clima ideale per questo tipo di tecnologia, NON ha attualmente nessuna centrale termodinamica.

Alcune aziende italiane, qualche anno fa hanno provato a far partire piccole centrali pilota (in Sardegna e Sicilia) solo che per colpa della “mancanza di voglia” dei politici, per colpa della burocrazia, per colpa di norme complicate che non rendono facile far nulla, per colpa di incomprensioni politiche ecc.. non si è mai riuscito a fare nulla!!!

E pensare che l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) dice che questi impianti sono un enorme opportunità ambientale e di sviluppo e sta collaborando con aziende italiane di eccellenza, per costruire impianti innovativi all’avanguardia in molti Paesi stranieri come Marocco, Egitto, ecc.. impianti capaci perfino in alcuni casi, sia di creare energia pulita, sia allo stesso tempo desalinizzare l’acqua del mare in modo da poterla usare per le popolazioni locali o per l’agricoltura (cosa che in molte zone del Sud Italia sarebbe molto utile).

E in Italia, come al solito restiamo col cerino in mano perché nessuno fa nulla per migliorare e cambiare la situazione. E senza considerare che questi impianti creerebbero centinaia di posti di lavoro in zone storicamente povere e depresse e in stato di abbandono (regioni del Sud e Isole), creerebbe energia pulita, e perfino nuove opportunità di business agricolo in quanto alcuni Paesi hanno costruito centrali dove nello spazio libero tra una fila di pannelli e l’altro, hanno piantato ortaggi e reso la centrale una sorta di grande orto (unendo l’utile all’utile) sfruttando la terra in maniera green!

Questi sono solo alcuni esempi, e di cose e di tecnologie da seguire ce ne sarebbero molte, l’unico punto fondamentale che serve è la VOLONTA’ di perseguire anche queste vie!

APRIRE L'ITALIA AL NUCLEARE DI NUOVA GENERAZIONE

APRIRE L’ITALIA AL NUCLEARE DI NUOVA GENERAZIONE

Serve innanzitutto fare due cose fin da subito: educare in maniera scientifica l’intera popolazione, utilizzando sia i social che, soprattutto, la TV pubblica, per spiegare quali passi avanti ha fatto la tecnica e la tecnologia riguardo al nucleare, far capire pro e contro, rischi contenuti e sviluppo e spiegare esattamente come funziona il sistema di produzione elettrica tramite il nucleare. 

Serve poi investire in ricerca anche per quanto riguarda la ricerca nucleare, per trovare sempre nuovi sistemi e nuove tecnologie per produrre più energia possibile, nel modo più efficace ed efficiente possibile. 

La sicurezza è ampiamente aumentata per quanto riguarda le centrali nucleari, diventano sempre più efficienti, piccole e meno costose. Oltre che il cambiamento climatico, noi italiani viviamo un altro problema, quello cioè di dipendere troppo dai combustibili fossili che dobbiamo per forza di cose comprare da Paesi poco o per nulla democratici, che usano la leva dell’energia per interessi geopolitici e geostrategici personali. Quindi inquiniamo e allo stesso tempo siamo ricattabili da Paesi stranieri, senza considerare la costante crescita di costi e spese che questo comporta. 

Il nucleare da solo non è l’unica soluzione e non sarà mai l’unica soluzione perfetta. Noi crediamo che la soluzione migliore e più efficiente sia diversificare e differenziare il più possibile usando tutte le risorse disponibili nel nostro Paese. 

Per diventare autonomi o il più possibile autonomi dal punto di vista energetico, e quindi questo significa anche ridurre costi e dipendenze straniere, dobbiamo usare ogni forma di produzione di energia. Dall’eolico, al geotermico, al termodinamico, al nucleare, al solare, a qualsiasi altro elemento sfruttabile possibile, in modo da produrre, messi assieme, tutta l’energia che ci serve.

LE OPPORTUNITA' DELLA GEOTERMIA

LE OPPORTUNITA’ DELLA GEOTERMIA

Sono millenni che l’uomo usa il calore della

terra per scaldarsi o trarne beneficio. I romani usavano l’acqua calda naturale per andare alle terme. In Islanda la popolazione usa acqua calda per le case e per creare energia per la popolazione direttamente usando l’acqua bollente dei geyser, in modo da aver energia e acqua calda GRATIS e tutto l’anno.

Ovviamente in Italia non riusciremo mai ad avere una situazione come l’Islanda, ma sicuramente potremmo riuscire a fare qualcosa di utile in quanto siamo il Paese europeo più geologicamente vivo!

Siamo l’unico Paese europeo ad avere vulcani attivi. Abbiamo il più alto numero di fonti termali (sparse per tutta l’Italia).

Volendo, potremmo riuscire a creare delle centrali geotermiche in determinate zone e allo stesso tempo, come in islanda, utilizzare l’acqua bollente (dove averne utilizzato il vapore per creare energia), per incanalarla nelle case delle abitazioni vicine a quella zona.

Sarebbe un’efficiente soluzione che poterebbe altra energia pulita e gratis al sistema italiano, porterebbe poi anche qualche centinaio di posti di lavoro, e perfino acqua calda gratis per scaldarsi o lavarsi o fare da mangiare, a migliaia di case di Italiani, gratis e tutto l’anno!

Perché non provare a farlo?

Anche perché, già l’Italia ha il triste primato europeo per numero di cataclismi, terremoti, ecc. almeno, ove possibile, anche se poco, sfruttiamo queste “sfortune” di essere un territorio geologicamente vivo (con vulcani, sorgenti calde, ecc.) e usiamolo a nostro beneficio vantaggio.

COMMISSIONE EUROPEA – CORDIS

(servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, è uno spazio informativo dedicato alle attività europee di ricerca e sviluppo) – PROGETTO GREEN DEAL 2020

Energia geotermica: una nuova e valida fonte di energia alternativa che contribuisce a raggiungere le ambizioni climatiche dell’Europa

Nella continua ricerca per la lotta ai cambiamenti climatici, la Commissione europea attribuisce la priorità alle nuove forme di fonti energetiche a zero emissioni di carbonio e rispettose dell’ambiente, in particolare a seguito della presentazione dell’iniziativa Green Deal. L’energia geotermica è una delle vie più promettenti e in questo CORDIS Results Pack presentiamo le ultime ricerche innovative finanziate dall’UE sull’energia geotermica profonda e superficiale, che consentiranno un lancio più rapido, più ampio ed efficiente di questa fonte di energia alternativa potenzialmente rivoluzionaria.

L’energia geotermica è una fonte locale di energia che può fornire l’elettricità del carico di base o erogabile, il calore o una combinazione di entrambi a costi contenuti. È già stata utilizzata per migliaia di anni dall’uomo (ad esempio, per il bagno in sorgenti termali e il riscaldamento degli ambienti nell’antichità romana) e oggi ha il potenziale per fornire una vera alternativa alle centrali convenzionali a combustibile fossile e ai sistemi di riscaldamento che emettono notevoli quantità di gas a effetto serra. Tutto ciò interesserebbe non solo l’Europa ma anche il resto del mondo, in particolare i paesi in via di sviluppo. Oltre a produrre semplicemente energia, i serbatoi geotermici potrebbero anche fungere da siti di stoccaggio di energia e CO2, il che rappresenta un altro grande vantaggio della tecnologia.

Storicamente, i livelli di finanziamento per questa forma di energia rinnovabile sono stati particolarmente bassi rispetto alle alternative, quali l’eolico, il solare e la biomassa, ma recentemente sono aumentati. Ad esempio, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA) dell’UE, che gestisce quasi tutti i progetti presenti in questo specifico Results Pack, dispone di una dotazione finanziaria totale di 172 milioni di euro destinati all’energia geotermica.

Oggi, in seguito all’annuncio del Green Deal dedicato della Commissione, con cui quest’ultima pone per l’Europa l’ambizione di diventare il primo continente a emissioni zero entro il 2050, l’impulso a sviluppare ulteriormente e infine applicare le tecnologie geotermiche come contendente praticabile e serio nell’ambito del mix energetico dell’UE aumenterà ulteriormente.

PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

In Italia si apre una nuova epoca per l’energia pulita che punta all’autoconsumo collettivo da fonti energetiche rinnovabili, come racconta il nuovo rapporto di Legambiente, “Comunità Rinnovabili”. Il documento, evidenzia Legambiente in una nota, oltre a delineare un quadro complessivo sulla diffusione delle fonti pulite nella Penisola nel 2019 e nell’ultimo decennio, dà spazio al mondo che si è già messo in moto nella condivisione-autoproduzione di energia verde. Legambiente ha formulato 10 proposte nel suo rapporto Comunità Rinnovabili 2020:

  • la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia e l’introduzione di nuove linee guida per accelerare i progetti di grandi dimensioni in tutte le Regioni;
  • il recepimento della direttiva europea sulle comunità energetiche e lo sblocco dei progetti fino a 200 kW con l’introduzione di un fondo per l’accesso al credito a tassi agevolati;
  • promuovere progetti di agrivoltaico, attraverso regole per l’integrazione del fotovoltaico in agricoltura e incentivi per gli agricoltori nell’ambito della PAC;
  • accelerare gli investimenti nei sistemi di accumulo sia sulla rete di trasmissione che di distribuzione, premiando tutti quelli che partecipano ai meccanismi di “demand-response”;
  • un vero piano per l’efficienza energetica con obiettivi di riduzione dei consumi ambiziosi in edilizia verso NZEB e nell’industria;
  • l’elettrificazione delle città per trasporti e riscaldamento/raffrescamento degli edifici per ridurre inquinamento ed emissioni;
  • il potenziamento delle reti di trasmissione e distribuzione, delle interconnessioni internazionali e con Sicilia e Sardegna;
  • l’accelerazione degli investimenti nel biometano;
  • la realizzazione di progetti eolici offshore e la costituzione di consorzi di imprese per progetti di eolico galleggiante al largo delle coste di Sicilia e Sardegna;
  • l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e la revisione della tassazione energetica sulla base delle emissioni.

 

Fonte: https://www.qualenergia.it/articoli/ripartire-da-rinnovabili-e-comunita-dellenergia-10-proposte-da-legambiente/

Per rendere possibile questa direzione di marcia è indispensabile prevedere una cabina di regia per l’attuazione del Green Deal, che coordini e verifichi l’efficacia degli strumenti adottati e monitori i risultati ottenuti in termini di aderenza con la roadmap di decarbonizzazione. Senza un cambio nel modo di lavorare dei Ministeri, ma anche di un maggiore coordinamento con Gse, Enea e Regioni, il rischio è di sprecare un’occasione straordinaria di cambiamento e di rinunciare anche alle risorse previste dal Green Deal europeo.

Per questo motivo creeremo un ente apposito, si chiamerà ENTE DI CONTROLLO PER L’ENERGIA (E.C.E.). Risponderà direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e seguirà i lavori di sviluppo energetico nazionale.

CHI COMPRA ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI DEVE PAGARLA DI MENO RISPETTO A QUELLA DERIVANTE DA FONTI FOSSILI

CHI COMPRA ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI DEVE PAGARLA DI MENO RISPETTO A QUELLA DERIVANTE DA FONTI FOSSILI

Queste innovazioni nella generazione distribuita devono essere favorite quando portano benefici al sistema e regolamentate in modo trasparente nell’utilizzo che fanno della rete. In questa direzione occorre premiare le comunità che permettono di bilanciare la rete di bassa tensione attraverso l’uso di stoccaggi e differenziando gli oneri tra l’energia autoconsumata e condivisa istantaneamente da quella immessa in rete. L’obiettivo dovrebbe essere di definire oneri di rete che sulla base di questi obiettivi valgano per questi sistemi e per le reti private (superando la Legge 116/2014), differenziando le tariffe in base alla potenza impegnata e al tipo di fonte (con fiscalità diversa se da rinnovabili o da fossili), in modo da spingere configurazioni capaci di integrare sistemi di accumulo, pompe di calore e mobilità elettrica e di valorizzare i meccanismi di “demand response”. Il nuovo scenario che si va ad aprire determina la necessità di fissare regole per la configurazione degli impianti di misurazione (per la rilevazione necessaria ai rapporti interni e con la rete), così come dei contatori di nuova generazione per garantire l’accesso ai dati sui consumi da parte degli utenti e, previo consenso di questi, a soggetti terzi, per presentare proposte integrate di efficientamento energetico degli edifici e degli impianti.

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