Uguaglianza e Diritti Sociali e degli Animali

Uguaglianza e Diritti Sociali

UGUAGLIANZA E DIRITTI SOCIALI E DEGLI ANIMALI

Obiettivi

  • MODERNIZZARE L'ITALIA PORTANDOLA AI LIVELLI RCHIESTI DALLA SOCIETA' ATTUALE ITALIANA

  • LEGALIZZARE E REGOLAMENTARE LA PROSTITUZIONE

  • LEGALIZZARE E REGOLAMENTARE LA MARIJUANA E DROGHE LEGGERE

  • RAFFORZARE I DIRITTI DEGLI ANIMALI

  • FARE UN REFERENDUM PER PERMETTERE L'EUTANASIA

  • SEMPLIFICARE E MIGLIORARE IL SISTEMA DELLE ADOZIONI

  • INDIRE REFERENDUM PER PERMETTERE UTERO IN AFFITTO

  • INCENTIVARE VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE

Programma

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MODERNIZZARE L'ITALIA

MODERNIZZARE L’ITALIA

L’Italia, storicamente, è sempre stata un Paese sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo. A parte qualche secolo buio, noi italiani abbiamo sempre insegnato la civiltà a tutti gli altri popoli del mondo. Siamo patria di pensatori, di avanguardisti, di esploratori, di inventori, di studiosi, di artisti. Nell’antica Roma abbiamo inventato e perfezionato la Repubblica, i romani erano avanti, con mentalità aperta, rispetto al resto del mondo.

Nel medioevo avevamo poi le città tra le più ricche, cosmopolite e moderne della Terra, eravamo presi come modello da tutti gli altri Paesi d’Europa. Città come Venezia, Firenze, Milano, Genova, Napoli, Palermo, erano all’avanguardia, moderne, hanno inventato un sacco di cose, erano più “libertine”, di qualunque altra Nazione Europea, si poteva scrivere, parlare e vivere quasi come si voleva. Molti europei sono fuggiti in Italia per scappare dall’oscura oppressione bigotta e retrograda dei loro rispettivi Paesi. Noi Italiani siamo sempre stati un popolo di liberi, liberi pensatori, una terra di opportunità.

Poi abbiamo avuto una nuova rivoluzione sociale (anche se di riflesso da ciò che accadeva negli altri Paesi del Mondo, nel 1968) che ha portato a grandi sconvolgimenti positivi e progressisti nel campo della famiglia, dei diritti delle donne, e via via nel diritto degli omossessuali, ecc.

Noi italiani, generalmente parlando, siamo un popolo per bene, seguiamo la filosofia del “vivi e lascia vivere”, facciamo molto volontariato. Ovvio, ci sono e ci saranno sempre ovunque persone ignoranti, bigotte, spesso pure ipocrite (che “predicano bene” ma razzolano male), ma la maggior parte degli Italiani (specie le nuove generazioni) sono di mentalità sempre più aperta.

Noi di Riforma e Progresso siamo dell’idea che ognuno ha diritto di vivere, pensare ed agire come vuole, senza però ledere i diritti degli altri, senza sopprimere o limitare i diritti degli altri e senza che ci siano leggi liberticide, o che mettono in risalto il modo di vivere di alcuni, a discapito di quello degli altri. Noi siamo per il rispetto reciproco e la vera libertà di ogni singolo.

Siamo consapevoli e difensori delle tradizioni e della cultura italiana, anzi vogliamo sostenere le tradizioni che sono la base del nostro essere italiani, ma non bisogna confondere tradizioni e cultura con “modi di vivere e di pensare delle persone”. Siamo contro l’ipocrisia, siamo contro la limitazione di diritti e modi di essere. E’ sbagliato limitare i diritti degli individui ed è sbagliato non dare a tutti gli stessi diritti, di poter venire riconosciuti come persona, cittadino, e farsi una famiglia, vivere come si vuole e non doversi veder costretti a vivere nella menzogna o come parte “debole e sottomessa” rispetto agli altri.

Ad esempio, se una persona ha voglia di andare a prostitute, con prostitute che lo fanno liberamente per loro voglia e convinzione, che problemi ci sono?

Ci sono ad esempio milioni di italiani che in segreto vanno a prostitute e altri che si fanno le canne, però nella bigotta Italia si vietano entrambe le cose, costringendo il settore a venir sottomesso alla criminalità organizzata, o non essere regolamentato, e ciò porta insicurezza, nessuna garanzia sui diritti umani, sulla sicurezza, salute e sanità delle persone, e mette a rischio la salute e la vita di chi fa parte di quel mondo.

Se una persona che soffre come un cane e “vive” come un vegetale da anni, e i medici e le tecnologie attuali non sono in grado di cambiargli la vita e di salvarlo e hanno provato tutto quel che potevano, il povero cristo che vuole farla finita dovrebbe aver diritto a farsi staccare la spina (ovvio, come estrema ratio, dopo anni e dopo aver provato di tutto, la cosa va regolamentata), però perché costringerlo a scappare all’estero per avere qualcosa che potrebbe avere anche in Italia?

Perché se una coppia non riesce ad avere figli è costretta ad andare all’estero (con tutti i costi connessi) per poter farsi fare l’inseminazione artificiale o cercare un utero in affitto?

Solo per dirvi che, se una cosa è legale (e regolamentata seguendo tutti i parametri e la sicurezza possibili), poi non è obbligatorio per forza che tutti inizino ad andare a prostitute, o farsi le canne, o chiedere l’eutanasia, ecc.

Ad esempio, dopo anni, finalmente anche in Italia è possibile il matrimonio civile per le coppie omosessuali. E’ per caso successo il finimondo? sono per caso aumentati esponenzialmente gli omosessuali? è arrivata l’apocalisse?

No, semplicemente, le coppie che già esistevano e che magari andavano all’estero pur di sposarsi per vedere riconosciuti i propri diritti di coniugi, hanno potuto farlo anche in Italia alla luce del sole.

Se c’è una parte della popolazione che desidera vivere in una certa maniera, senza disturbare ne ledere i diritti degli altri, senza forzare gli altri, senza far del male agli altri, deve essere lasciata libera di vivere come vuole e senza essere cittadini di serie B.

Legalizzare e regolamentare molte cose attualmente illegali in Italia ma usate e vissute ogni anno da milioni di italiani, oltre a regolamentare le varie situazioni in modo da garantire sicurezza, salubrità ed evitare prevaricazioni di diritti e forzature, si evita che la gente viva nella paura, nell’ipocrisia, nella menzogna, si evita che a guadagnarci sia solo la criminalità organizzata che non ha interesse che le cose si facciamo bene, in salute, nel rispetto dei diritti umani. Senza contare poi che legalizzando e regolamentando certi settori, oltre a garantire salute e diritti delle persone di quel settore, si evita di sprecare risorse (polizia, investigazioni, perquisizioni, ecc.) da parte delle forze dell’ordine, che invece possono essere focalizzate per cose più importanti, e cosa non meno importante, lo Stato inizierebbe a incamerare soldi, tasse, imposte che prima invece venivano incamerate da delinquenti o trafficanti.

Noi vogliamo essere promotori e difensori della libertà di pensiero, di parola e del diritto di vivere come si vuole. Vogliamo garantire i diritti umani e civili di tutti, e in tutto questo lo Stato deve garantire, proteggere e difendere i cittadini in modo che non ci siano prevaricazioni e violenze tra cittadini.

Nel rispetto della legge, dei diritti e del buon senso, la società deve essere lasciata libera di operare come vuole.

Ovvio, come sempre siamo aperti a dibattiti e faremo di tutto per informare i cittadini, istruirli fin da piccoli a pensare con la propria testa in maniera logica e razionale senza limiti imposti dalla Chiesa o dal bigottismo o finto perbenismo di alcuni.

Noi vogliamo essere promotori e sostenitori della ricerca, dell’istruzione, dell’innovazione, dello sviluppo umano ed economico. Vogliamo persone libere e consenzienti.

Eventualmente ci potranno essere referendum (senza quorum) dopo aver pubblicizzato per bene pro e contro di ogni cosa. Ci rendiamo conto che temi come ad esempio l’eutanasia, siano delicati ed è giusto che i cittadini si facciano un idea libera e completa per poi poter decidere (come è stato in passato per l’aborto, il divorzio, ecc.).

Ma al di là di questo, noi vogliamo farci promotori di una società aperta e sviluppata che guarda al futuro.

Solo con la libertà degli uomini si può raggiungere la crescita e la grandezza degli individui.

LEGALIZZAZIONE E REGOLAMENTAZIONE DELLA PROSTITUZIONE

LEGALIZZAZIONE E REGOLAMENTAZIONE DELLA PROSTITUZIONE

Con la sentenza n. 561 del 18 dicembre 1987 la Corte Costituzionale ha sancito che i diritti sessuali devono essere considerati diritti umani la cui violazione costituisce violazione dei diritti all’uguaglianza, alla non discriminazione, alla dignità e alla salute (art. 2 della Costituzione).

Chiunque ha il diritto di sperimentare le proprie emozioni intime, l’erotismo e l’amore (inclusi i disabili). “La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuato, allo scopo di pervenire ad un arricchimento della personalità umana e della comunicazione dell’essere” questo è ciò che afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Attualmente, in Italia prostituirsi è tecnicamente lecito, nel senso che non esiste una norma dello Stato che vieta di farlo. Con una recente sentenza della Corte Europea, le prostitute sono state equiparate ad un qualunque fornitore di servizi, e sono tenute a pagare le tasse, emettere fattura ecc. E’ stato depenalizzato anche “l’atto osceno in luogo pubblico”, e viene multato solo se li vicino in tal momento c’erano minori e comunque si paga semplicemente una multa.

E in Europa attualmente come funziona? In Europa ci sono diversi livelli di tolleranza. Esiste un modello “proibizionista” che consiste nel vietare la prostituzione e nel punire la prostituta, con pene pecuniarie o detentive. Questo modello è in vigore in quasi tutti i Paesi dell’Est e in Russia. Poi c’è un modello particolare attuato in Svezia, Islanda e Norvegia, dove ad essere multato è il cliente che acquista prestazioni sessuali.

Esiste poi il modello “abolizionista” che consiste nel non punire la prostituzione né l’acquisto di prestazioni sessuali, ma al tempo stesso nel non regolamentarli, mentre si puniscono tutta una serie di condotte collaterali alla prostituzione (favoreggiamento, induzione, reclutamento, sfruttamento, ecc.). Questo modello è seguito dalla gran parte dei paesi dell’Europa occidentale: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Spagna.

Infine esiste il modello “regolamentarista” teso alla legalizzazione e regolamentazione della prostituzione che può avvenire con modalità differenti (come la statalizzazione dei bordelli, i quartieri a luci rosse). In sette paesi europei (Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria e Lettonia) la prostituzione è legale e regolamentata. La legalizzazione spesso include l’imposizione di tasse e restrizioni, più o meno ampie, nell’esercizio della prostituzione anche con l’individuazione di luoghi preposti all’esercizio dell’attività e la prescrizione di controlli sanitari obbligatori per prostitute e prostituti per la prevenzione e il contenimento delle malattie veneree e l’obbligo di segnalare attività e residenza.

Molti studi e giornalisti europei, hanno riportato che nei propri Paesi, se facenti parte di paesi “abolizionisti”, la prostituzione è in costante aumento, e non essendo regolamentata, è in mano a mafie, criminali, insicurezza sociale e sanitaria, trafficanti, sfruttatori, ecc. Si calcola che la Spagna da sola abbia superato Olanda e Thailandia come numero di prostitute e clienti che vanno a prostitute.

Noi Italiani? Siamo circondati da Paesi dove la prostituzione è legale, come Svizzera, Austria e Germania e sono moltissimi gli italiani che ogni anno affollano località estere, come ad esempio Villach in Austria, per andare a fare turismo sessuale.

E in Patria alla fine come siamo presi? Abbiamo prostitute sfruttate, in mano a papponi e criminalità organizzata, molte sono costrette a farlo e non possono difendersi perché fanno un lavoro non regolamentato e ai limiti della legalità quindi nessuno le aiuta. Le nostre strade pubbliche dove passeggiano anche famiglie con bambini, sono piene di degrado e prostituzione. Non c’è controllo sulle malattie, non si fa prevenzione. Allo stesso tempo chi si prostituisce volontariamente vorrebbe pagare le tasse e mettersi via i contributi per la pensione specialmente perché sa che non potrà avere un corpo in grado di prostituirsi per sempre.

Questa zona grigia semi legale e non regolamentata, dà mani libere ai criminali di fare soldi, usare violenza e minacce. E in tutto questo, lo Stato non guadagna un becco di un quattrino, anzi spende soldi in forze pubbliche per correre dietro a papponi e criminali che sfruttano e schiavizzano povere ragazze straniere innocenti.

E’ inutile nascondersi dietro un dito, la prostituzione esiste da sempre e sempre esisterà, ed esiste l’offerta perché ci sarà sempre domanda, sono milioni gli italiani che vanno a prostitute ogni anno. Senza contare che molti lo fanno non solo per questioni sessuali, ma anche per dare sfogo a voglie, desideri, avere una compagnia diversa, ricevere quello che le mogli non danno. E nessuno poi parla mai delle donne, anche le donne dovrebbero aver diritto se lo vogliono, ad andare a prostituti, i cosiddetti gigolò.

E i disabili? Nessuno pensa mai ai disabili, hanno anche loro diritto di beneficiare del piacere del sesso, una cosa che per colpa del loro stato psicofisico difficilmente riescono ad ottenere con metodi ordinari.

Sono migliaia i genitori/parenti/amici di disabili, ad accompagnare all’estero i propri cari disabili per fargli passare una giornata diversa in modo da dare libero sfogo alle proprie necessità.

In Italia è sempre stata legale la prostituzione, dall’antica Roma fino ai tempi del fascismo. Anche perché molti maschietti all’inizio cercavano di svezzarsi e sfogarsi e fare le prime esperienze con prostitute in modo da prepararsi meglio o sopportare meglio le normali abitudini coniugali con la moglie. Questo, secondo alcuni, aiuterebbe alcuni maschi a diminuire abusi e violenze contro le propri mogli.

Non ultimo, la Germania ad esempio, raccoglie ogni anno circa 7 miliardi di euro dalle tasse che derivano dalla prostituzione. Qualcuno ha calcolato che in Italia potremmo raccogliere dai 4 ai 5 miliardi l’anno. Pagherebbero i contributi (aiutando così il sistema pensionistico italiano), pagherebbero le tasse sui redditi (e le prostitute guadagnano bene), e i clienti pagherebbero l’IVA in quanto si dovrebbe fare scontrino/fattura.

Senza contare che non ci sarebbe più motivo per i criminali gestire la prostituzione. Le prostitute sarebbero libere o di aprirsi partita IVA e lavorare come autonome dove vogliono (in luoghi chiusi), o possono mettersi assieme, creare aziende, agenzie, cooperative. Qualche imprenditore potrebbe perfino investire e aprire aziende, assumere le prostitute con contratto a tempo indeterminato, con tutto quello che ne consegue (ferie, permessi, malattia, TFR, ecc.).

Potrebbero venir creati dei luoghi (ovviamente in zone isolate lontane da case e scuole), dove poter offrire vari servizi, dai balli burlesque, a giochi e feste e qualunque cosa vogliano.

Questo in sostanza creerebbe anche lavoro e crescita economica, e nuove opportunità di business. E a beneficiarne non sarebbero solo gli italiani, ma anche turisti stranieri che verrebbero in Italia a posta.

Quindi, riassumendo, noi di Riforma e Progresso, appena arriveremo al Governo del Paese, abrogheremo la Legge Merlin, e regolamenteremo la prostituzione, su modello Austriaco/Tedesco/Olandese. Ma faremo anche delle migliorie.

Senza snocciolarvi troppi dettagli noiosi, vi diciamo che le prostitute saranno una categoria di lavoratrici/lavoratori come tutti gli altri (come i metalmeccanici o gli agenti di commercio ad esempio). Saranno iscritte in un’associazione di categoria. Pagheranno tasse, contributi come tutti.

Ai loro clienti dovranno fare scontrino/fattura. Potranno essere create eventualmente anche app o sistemi che garantiscano l’anonimato ai clienti per i pagamenti.

Le case chiuse si chiameranno “AREE DI PIACERE”, dovranno seguire parametri costruttivi particolari, in modo da essere discrete, sicure, protette e passare inosservate (nessuna “vetrina della carne” in stile zona a luci rosse come ad Amsterdam).

Non devono essere creati ghetti e distretti a luci rosse come in Germania e Olanda, considerati troppo poco discreti e se non ben organizzati, luoghi ritenuti malfamati e sporchi.

Chiunque sarà libero di aprire aree di piacere, sarà facile come aprirsi un qualunque negozio. Se all’interno si servono anche cibi e/o bevande, seguiranno le normali procedure che già esistono (e miglioreremo e semplificheremo) per bar, ristoranti ed hotel.

L’importante è che siano ad una distanza di almeno 5 Km da scuole di qualunque tipo, Chiese e Piazze centrali. Verrà creata una regolamentazione apposita che non staremo qui a descrivere.

Chi si prostituisce sarà obbligato a fare visite mediche e analisi del sangue 1 volta alla settimana (gratis tramite mutua) o se preferiscono, private a pagamento. Saranno obbligate a far lavare prima e dopo i clienti, procurare e consegnare ai clienti, preservativi, asciugamani, sapone e tutto l’occorrente che serve di solito.

Come qualunque attività del commercio dovranno tenere un POS e avere il codice che assegneremo ad ogni attività commerciale in modo che i clienti possano pagare tramite cellulare con la APP PAGOTEL che creeremo.

Potranno specializzarsi in attività varie, potranno prostituirsi anche maschi, chiunque potrà farlo purché maggiorenne, e i clienti potranno essere chiunque purché maggiorenni.

In determinati casi, a seconda del tipo di servizio che vogliono dare, per la loro incolumità verrà chiesto loro di far compilare dei moduli ai clienti per tutelarle in caso ci siano clienti “poco educati e che risultano poi violenti”, in modo da poterli rintracciare e denunciare/arrestare.

Ovviamente si combatteranno tutti gli eventuali criminali, schiavisti, sfruttatori, papponi, con carcere ed espulsioni. Chiunque potrà denunciare anche anonimamente.

Saranno arrestate e multate tutte le prostitute che lavoreranno per strada e in luoghi pubblici all’aperto. Gli verrà tolta la licenza e verranno multate anche le prostitute che non seguano i regolamenti (es. non si fanno le visite settimanali, non danno preservativi, non lavano i clienti, ecc.) ovviamente verranno fatti controlli a campione (anche anonimi e sotto copertura) da parte delle forze dell’ordine. Così come verranno multate e arrestate coloro che non avranno contratto (se assunte da un datore di lavoro), se non sono in regola con le autorizzazioni, se non si sono aperte partita IVA per operare, se non pagano tasse ed evadono.

Ovviamente come per le discoteche, si potranno avvalere di vigilanza e buttafuori.

COSA IMPORTANTE: In caso la prostituta non lavori da sola, ma sia un luogo dove lavorano più prostitute, ci dovrà essere sempre e comunque almeno 1 responsabile, sia esso il/la/i/le titolare/i. Oppure se fosse tipo una collaborazione o cooperativa (come negli studi medici), dovranno eleggersi 1 rappresentante responsabile, che avrà il titolo (nome) di GRANDAMA se femmina, e di GRANMESSERE se maschio. Chi si prostituisce dovrà essere chiamato: DAMA se femmina, MESSERE se maschio.

Tutte le lavoratrici/lavoratori dovranno seguire anche loro obbligatoriamente corsi di pronto soccorso e antincendio e dovranno igienizzare e lavare tutti i locali ogni giorno e ogni camera dove si consuma l’atto, ogni volta che c’è un nuovo cliente (cambiare lenzuola, asciugamani, ecc.). Ci saranno i NAS e lo SPISAL che faranno controlli in giro.

Ogni luogo oltre può essere sia solo femminile sia solo maschile, sia misto, dovrà pubblicare e rendere fruibile ai clienti un MENU con prezzi, tipologia di servizi (le vecchie “Marchette”). Nel caso per esempio, un’AREA DI PIACERE decide di dare servizio a chiunque (a clienti sia maschi, che femmine, sia che disabili), dovranno, oltre che specificarlo, creare aree divise ed attrezzate. In primis per i disabili, dovranno avere strutture, rampe e toilette appositi, eventualmente anche aiutanti o permettere l’ingresso agli accompagnatori dei disabili). I clienti maschi e femmine possono entrare e consumare in luoghi comuni (ma lo si deve specificare), oppure dividere le aree (con pareti, porte e stanze apposite), dedicate soltanto per maschi e altre per le femmine. Eventualmente potranno gestire tramite sito e app appuntamenti ad orari prestabiliti.

Non saranno richieste generalità ai clienti, nessuna registrazione, nel caso di prenotazioni si potranno usare anche pseudonimi.

Ove possibile (per esempio, nel caso vengano costruiti edifici appositi ex novo in mezzo a campi o zone isolate), obbligare a creare ingressi ed uscite separate in modo da far incontrare il meno possibile i clienti tra di loro. Non ci dovranno essere, ove possibile, “sale d’attesa comuni assieme a sconosciuti”. Se possibile, sarà da mettere tendaggi, luci soffuse e mantenere una penombra, o l’uso di candele, per garantire la massima discrezione possibile.

LEGALIZZAZIONE DI MARIJUANA E DROGHE LEGGERE

LEGALIZZAZIONE DI MARIJUANA E DROGHE LEGGERE

In Italia è stato depenalizzato il consumo personale e consentito l’uso medico della cannabis, ma rimane illegale.

Il 19 dicembre 2019, le Sezioni Unite della Cassazione hanno invece assunto una posizione innovativa, deliberando che la coltivazione domestica e rudimentale di cannabis per evidente uso personale non costituisce materia di reato penale. Adesso in Italia la Guardia di Finanzia e alcuni privati agricoltori ad essa collegata, possono coltivare la Cannabis e venderla per uso terapeutico. In determinati casi è possibile già curarsi con la cannabis e tutti possono legalmente, in casa, per sè stessi, prodursi e fumarsi piccole quantità di cannabis. C’è di più, adesso grazie alle ultime leggi e alle ultime sentenze della Cassazione, in Italia è totalmente legale vendere, commercializzare e usare “cannabis light”, (cioè cannabis caratterizzata da una percentuale molto bassa di THC, inferiore al limite di legge dello 0,6%). Sono sorti in Italia già molti negozi, anche online. Un giro d’affari che sta crescendo creando nuovi posti di lavoro, nuova ricchezza, nuove opportunità di business.

In Parlamento alcuni deputati di vari partiti hanno depositato una legge che possa permettere un uso e una produzione più larga rispetto ad adesso.

Secondo un sondaggio Ipsos, il 73% degli italiani pensa che il nostro Paese possa seguire lo stesso percorso di alcuni Stati degli Usa, che hanno già legalizzato la marijuana.

Nel mondo sempre più Paesi la stanno legalizzando, per primi sono stati Uruguay, poi Canada, poi vari Stati degli Stati Uniti, adesso la Nuova Zelanda vuole fare un referendum per legalizzarla. Molti altri Paesi nel mondo hanno già depenalizzato l’uso e regolamentato (come in Olanda).

In Italia, così come in molto altri Paesi, si son fatti molti studi, e le forze dell’ordine hanno fatto molte valutazione, e tutte sono arrivate ad una conclusione: è impossibile vincere la battaglia contro le droghe leggere. La gente ne fa uso da sempre, sempre più persone ne fanno uso, è incontrollabile se viene lasciata “illegale e non regolamentata”. Per di più, fa spendere un sacco di tempo e risorse alle forze dell’ordine nel tentativo di contrastarla, invece che focalizzarsi piuttosto a combattere cose più importanti come le droghe pesanti, la criminalità organizzata ecc.

Le nostre carceri italiane sono piene di micro spacciatori che si fanno poco tempo in galera e poi tornano fuori (come abbiamo analizzato nel nostro programma Sicurezza).

Ma quante persone fanno uso di cannabis? Secondo un articolo del Sole24Ore: (fonte: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/04/05/droga-gli-italiani-ai-primi-posti-europa-consuma-cosa/):

Secondo gli ultimi dati pubblicati dal bollettino annuale EMCDDA (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) a farla da padrona è la cannabis, sia in Italia che in Europa, consumata da 23,5 milioni di persone (il 7% della popolazione), di cui 17,1 milioni di giovani under 34 (il 13,9% di loro). L’87% degli europei ha dichiarato di aver consumato cannabis almeno una volta nella vita. Sono tuttavia i giovani a consumarla di più: il 21% dei 15-24 enni, il 16% dei 25-34 enni, il 7% dei 35-44 enni, il 3,6% dei 45-54 enni e solo l’1% degli over 55. Se consideriamo la percentuale di persone dai 15 ai 64 anni che nell’ultimo anno ha assunto una qualsiasi droga, l’Italia si colloca in terza posizione dopo Repubblica Ceca e Francia. Per quanto riguarda il consumo di cannabis siamo addirittura in seconda posizione a pochissima distanza dalla Francia.

Quindi l’Italia è il secondo Paese europeo per consumo di Cannabis. Come evidenzia AGI (fonte: https://www.agi.it/breakingnews/droga_italia_consumo_morti-6402978/news/2019-10-22/):

Nella sezione dedicata all’Italia si legge che, in base alle rilevazioni relative al 2017 (l’anno più recente per cui sono disponibili i dati), un terzo della popolazione italiana (età 15-64 anni) ha fatto uso di droga almeno una volta nella sua vita e che un decimo ne ha fatto uso nell’ultimo anno. La droga più consumata è la cannabis, con una persona su dieci che ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. L’uso di cocaina, oppioidi e spice (cannabinoidi sintetici) è nettamente inferiore.

Quindi è inutile essere ipocriti e nascondersi dietro un dito. Serve legalizzare e regolamentare la CANNABIS sia per uso ricreativo che per uso curativo terapeutico, ma anche produttivo.

Noi di Riforma e Progresso legalizzeremo e regolamenteremo le droghe leggere, vogliamo fare diventare l’Italia come il Canada e l’Uruguay e alcuni Stati degli Stati Uniti. Creeremo una regolamentazione, faremo una campagna informativa al pubblico e la sottoporremo a referendum senza quorum.

Questo aiuterà l’economia, il lavoro, toglierà la gestione della cannabis alle organizzazioni criminali.

Ovvio, non sarà possibile usarla se si è minorenni, non si potrà fumare in auto, a lavoro e in luoghi pubblici chiusi (in pratica dove già adesso è vietato fumare) e sarà vietato guidare sotto effetti della cannabis (come per l’alcol).

Sarà acquistabile soltanto in negozi specializzati che avranno regolare licenza.

Ci potranno essere locali (bar) specializzati, come i coffee shop olandesi, dove sarà possibile consumare cannabis, all’interno degli appositi locali, che saranno attrezzati con speciali depuratori di fumi per interni, e non potrà essere servito alcol e sarà vietato fumare normale sigarette a tabacco.

LOTTA ALLA CRIMINALITA’: Legalizzare la cannabis aiuta a combattere gli “elementi criminali” coinvolti nel traffico illegale di cannabis e proteggere i minori “dal facile accesso alla marijuana”. Soltanto chi avrà la licenza (negozi e locali particolari) potranno vendere marijuana. Non la si potrà comprare al supermercato per intenderci. Saranno combattuti più severamente spacci illegali e tutti i produttori dovranno registrarsi in un apposito registro, se qualcuno non si registra, la piantagione gli verrà distrutta e a parte piccole piantine, in casa non si potranno avere piantagioni illegali (a meno che non si decida di diventare agricoltori, seguendo tutte le norme del settore, e poi registrarsi per la licenza della produzione).

Seguiremo la legislazione fatta in Canada, e creeremo anche noi un osservatorio che monitorerà l’uso della cannabis tra la popolazione. Questo studio evidenzia diversi cambiamenti avvenuti a partire dalla legalizzazione, incluso un aumento del numero di consumatori di cannabis. Secondo Statistics Canada, alcuni di questi soggetti utilizzavano la sostanza per la prima volta, mentre altri probabilmente avevano consumato cannabis in passato, ed erano tornati ad assumerla dopo la legalizzazione.

I nuovi utilizzatori erano più anziani e metà di essi aveva più di 45 anni, come sottolinea un articolo di https://www.royalqueenseeds.it/blog-cannabis-in-canada-n155).

L’indagine ha rilevato che la legalizzazione non ha provocato un aumento del consumo di cannabis da parte di minori, e nemmeno del numero di persone colte alla guida sotto l’influsso della ganja (due timori espressi dai proibizionisti contrari alla legalizzazione). In realtà, dal National Cannabis Survey si evince che, sotto vari aspetti, l’uso di cannabis in Canada è rimasto sostanzialmente invariato dopo la legalizzazione.

QUALI IMPATTI POSITIVI HA AVUTO LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS IN CANADA?

In generale, gli effetti della legalizzazione della ganja in Canada sono stati estremamente positivi. Prima di tutto, la scelta di legalizzare la marijuana ha dato vita ad un’industria multimiliardaria. Nelle prime due settimane di legalizzazione, le vendite di cannabis in Canada avevano già superato i $43 milioni di dollari. Nei 10 mesi successivi, il settore della cannabis legale nel Paese è cresciuto del 185%. Nel primo e secondo trimestre del 2019, l’industria ha contribuito con oltre $8 miliardi al PIL nazionale e, secondo gli economisti, il nuovo settore potrebbe valere fino a $20 miliardi.

Probabilmente, il principale effetto positivo derivante dalla legalizzazione della cannabis in Canada è stato quello sul crimine organizzato. Il governo canadese ha regolamentato il mercato della cannabis con norme rigide, ha smesso di perseguire penalmente i cittadini per il possesso e il consumo di cannabis (una sostanza con rischi per la salute decisamente inferiori rispetto ad alcol o tabacco), e al tempo stesso ha sottratto milioni di dollari alle organizzazioni criminali.

Non serviranno particolari requisiti per avere una licenza, ogni negozio e coffee shop dovrà rispettare norme sulla sicurezza, la salute, dovrà fare acquisti tracciati e soltanto da coltivatori italiani che a loro volta hanno la licenza di produrre, seguendo regole semplici e chiare, per la sicurezza del prodotto.

Quindi seguendo le regole, chiunque potrà aprirsi un negozio cannabis, poi sarà il mercato ad autoregolarsi. Non vogliamo creare monopoli o situazioni di stallo come per le licenze di alcol o quelle per i tassisti.

Sarà possibile vendere, sempre e solo nei negozi specializzati anche prodotti ad uso tipico ed edibile della cannabis. Ovviamente tali prodotti dovranno venire regolamentati ed approvati dall’agenzia sanitaria nazionale sulla vendita dei farmaci, essere totalmente sicuri e garantiti.

NON SOLO PER FUMARLA:

Legalizzare cannabis, canape varie creerà anche un nuovo business per l’industria. L’utilizzo della canapa come pianta è utilissimo in molti tipi di industrie, da quelle tessili, alle costruzioni, all’industria della carta, al bioedile, cosmesi, bioplastiche, alimentari, ecc. Quindi potrà essere un nuovo tipo di piantagione per gli agricoltori e una nuova risorse naturale da utilizzare nei più disparati settori. E’ un materiale biologico, green, ecosostenibile.

E UNA QUESTIONE DI SOLDI:

Come spiega anche un articolo di Economia-Italia (fonte: https://www.economia-italia.com/tasse/legalizzazione-marijuana-entrate-fiscali):

“legalizzare la canapa indiana, quante tasse farebbe entrare nelle casse dello Stato? Potrebbero arrivare 6 miliardi di euro di entrate fiscali ogni anno in Italia, ma è si tratta sicuramente di una stima per difetto, visto che ci sono circa 17 milioni di consumatori saltuari. I conti sono fatti ponendo una tassazione simile a quella del tabacco ( 75%). Ovviamente sono conti che é difficile fare in quanto il mercato della cannabis è un mercato nero e quindi sommerso nel Nostro paese ma con circa 17 milioni di consumatori , diversissimi tra loro (chi fa una tirata di spinello una tantum da quello che ne fuma tutti i giorni) la cifra che l’erario potrebbe incassare é questa, per non parlare del risparmio nelle casse dello Stato che ogni anno che la legalizzazione della Marijuana potrebbe portare”.

Quindi, ci sono molti più pro che contro, e molti più favorevoli che contrari, e poi come diciamo sempre, nulla è permanente, si può sempre fare modifiche future, o fare un passo indietro se si vede che le cose non vanno bene, ma, se ci sono tutti i presupposti affinché vadano bene, perché non farlo?

DIRITTI DEGLI ANIMALI

DIRITTI DEGLI ANIMALI

Oggi, per fortuna, tutti noi Italiani abbiamo una sensibilità sempre maggiore nei confronti degli altri animali. Con il tempo stiamo capendo che, nei limiti del possibile, dobbiamo ricreare quell’equilibrio che avevamo tra natura e animali. Siamo tutti essere viventi che popolano da millenni questa Terra.

Noi esseri umani siamo la specie animale più intelligente, ma spesso ci comportiamo in maniera non intelligente con le altre specie animali. Serve aumentare il rispetto nei confronti degli altri animali, e, anche se sono utili a noi (per uso vario o come alimento), dobbiamo non creare sofferenze, che al di là di tutto, direttamente o indirettamente, creerebbe poi sofferenze anche a noi. Ad esempio, certi nostri atteggiamenti stanno inquinando l’ambiente e uccidendo le api, che sono delle silenziose amiche che fanno il bene di tutti, e aiutano a regalarci i prodotti vegetali della terra, i fiori e le piante (e la produzione agricola). Far morire le api, di riflesso fa morire anche parte del nostro ecosistema che nel lungo periodo si riverserebbe contro di noi, e saremo noi a perderci (per questo problema e come risolverlo vedete nostro programma agricoltura ma anche quello ambiente).

Stessa cosa per gli animali da allevamento, costretti a sfruttamenti e all’essere riempiti di antibiotici e altre schifezze che poi inevitabilmente ritroviamo nella carne che mangiamo.

Per non parlare degli animali che non mangiamo, come i nostri amici animali di compagnia, cani, gatti, coniglietti, ecc. animali indifesi e innocui che ci amano fino alla fine, in qualunque situazione ci troviamo, dove però si vedono spesso maltrattati o abbandonati dalle persone che amavano incondizionatamente e delle quali si fidavano.

Per salvaguardare il benessere degli animali e quindi anche quello della natura e di riflesso, quindi, anche il nostro, noi di Riforma e Progresso una volta al Governo ci impegneremo ad attuare queste riforme:

1). DISINCENTIVARE GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI VECCHIO STAMPO

 Per fortuna, sempre più produttori e allevatori, stanno via via abbandonando il metodo di allevamento intensivo classico e a batteria. Noi vogliamo dare loro una mano e disincentivare chi continua a produrre in modo intensivo. Anche perché produrre tanta carne a basso costo, carne che spesso non ha un sapore intenso come dovrebbe, perché gli animali vengono fatti crescere velocemente, riempiti di steroidi, antibiotici, “gonfiati artificialmente”, non ha più senso oggi per il mercato. Sondaggi dimostrano che la maggioranza degli italiani preferisce una carne di qualità e prodotta con metodi meno invasivi e più naturali, e che sono disposti a pagare qualcosina di più per essa. Senza contare poi che non vogliamo si debbano usare troppi antibiotici e altre sostanze che poi irrimediabilmente finirebbero dentro la carne che mangiamo. Quindi, vogliamo creare un piano di incentivi che porti via via, per gradi, le aziende a produrre in modo naturale, “ruspante”, con tempi più lunghi, più naturali, fuori dalle gabbie e non più a batteria e intensivamente, dove usino meno antibiotici, non usino steroidi, non usino alcune sostanze non necessarie. Vogliamo creare con degli esperti, leggi più stringenti e uniformi per la produzione delle carni, in modo da tutelare al più possibile il benessere degli animali, la loro salute, la scomparsa dello stress (che poi si riflette sulla carne che mangiamo). Questo è possibile anche in allevamenti “pseudo intensivi” di nuova generazione, quindi dobbiamo spingere tutti a seguire le tecniche più moderne in questo settore:

Chi si trasforma al 100% da intensivo/a batteria classico a un modello produttivo meno intensivo, che potremmo definire “quasi naturale”, avrà dei premi in denaro. Ovviamente tali aziende dovranno dotarsi di procedure, metodi, impianti, mangimi, ecc. che devono rispondere alle normativa attuali ma anche normative nuove che creeremo noi in futuro assieme ad esperti di questo settore. Verranno controllati dalla speciale polizia degli animali che creeremo, che certificherà il corretto perseguimento degli obiettivi. Verrà loro rilasciato un certificato (che potranno anche pubblicizzare come marchio di qualità nei propri prodotti), e riceveranno benefici economici:

Per tali aziende:

IRES verrà ridotta per sempre al 5%

– l’IRPEF dei dipendenti verrà ridotta per sempre del 50% rispetto alle aliquote standard

l’aliquota dei contributi pensionistici dei dipendenti (INPS) verrà ridotta del 50% rispetto le aliquote standard

– Avranno un credito di importa del 50% sui mangimi (mangimi che dovranno rispondere a normative strette e moderne, per la salute degli animali ma anche dell’uomo).

2). CREEREMO LA POLIZIA DEGLI ANIMALI

Ad Oggi in Italia la salvaguardia degli animali, il combattere e il prevenire la violenza sugli animali, viene lasciata in mano a varie forze dell’ordine, sia nazionali che regionali/provinciali. Ci sono procedure e normative diverse, troppo complesse e non uniformi, che lasciamo spesso troppe lacune attuative. Noi creeremo, su modello olandese, una sezione specializzata, apposita, della polizia di Stato, che si chiamerà POLIZIA DEGLI ANIMALI. Saranno un corpo, di almeno 10.000 persone (almeno inizialmente), avranno una base operativo (sede) in ogni provincia italiana, e 24h su 24 il loro lavoro sarà soltanto quello di proteggere gli animali. Verrà creato un numero verde unico, che ogni italiano potrà chiamare in qualunque momento per denunciare maltrattamenti, abbandoni, sfruttamenti, ecc. sia a livello domestico, sia a livello di allevamenti, ecc.

Potranno multare i padroni degli animali, e in certi casi, requisire e portarsi via gli animali, che daranno in affidamento ad altri o tuteleranno in altro modo. Collaboreranno con canili, gattili, ecc, e con tutte le associazioni per gli animali.

Combatteranno, oltre che sfruttamento ed abbandono, anche gli allevamenti illegali, la produzione illegale di pellicce, e controlleranno attraverso una loro sezione specializzata, il corretto proseguo disciplinare nelle aziende che producono carne e negli allevamenti.

3). VIETARE LA PRODUZIONE E L’IMPORTAZIONE DI PELLICCE

Secondo un recente studio dell’Eurispes, oltre il 90% dei cittadini italiani è contrario a questo “capo di lusso”, e si esprime favorevolmente al divieto di allevamento di animali destinati a tale scopo. Ormai anche molti brand famosi hanno abbandonato questo tipo di indumenti. Noi vogliamo abolire totalmente qualunque allevamento per la produzione di pellicce (es. visone, ecc.) e vietarne completamente l’importazione. Guardia di Finanza, Polizia degli Animali, vigileranno e faranno chiudere tutti gli allevamenti. 13 Paesi Europei l’hanno già vietato, noi vogliamo essere il prossimo Paese a vietare totalmente la produzione e l’importazione di pellicce animali. Metteremo pene severe per chi produrrà illegalmente o importerà, pene che porteranno in prigione i colpevoli. Per le attuali (e per fortuna poche) aziende produttrici attualmente esistenti, verrà riconosciuto un ristoro pari al 50% del fatturato, visto che saranno obbligate a chiudere l’attività immediatamente allo scoccare dell’entrata in vigore della legge.

4). COMBATTERE IL RANDAGISMO ANCHE CON LA STERILIZZAZIONE

La Polizia degli Animali, in associazione con veterinari, canili, gattili, ecc. provvederà anche a sterilizzare in maniera ordinata e massima, tutti gli animali randagi presenti attualmente nelle città italiane. Esiste una legge, la 281 del 1991 che promuove e disciplina la tutela degli animali randagi, ma questa legge non viene applicata. Noi la faremo applicare alla lettera.

Gli animali randagi, ove possibile, verranno messi in canili, dati in adozione gratuita ai privati. Altrimenti verranno rimessi in libertà a gironzolare come prima, con la differenza che non potranno più procreare (in quanto sterilizzati).

5). CREAZIONE DATABASE NAZIONALE PER L’ADOZIONE DEGLI ANIMALI

Assieme alle associazioni degli animali, dei canili, gattili, ecc. creeremo un unico sito web (anche in versione App), che centralizzerà la gestione e l’adozione degli animali da parte dei privati. Sarà una sorta di “Amazon” degli animali, darà la possibilità di ricevere gratis gli animali a casa.

Ogni canile, gattile, associazione degli animali, sarà obbligata ad iscriversi, poi ogni privato può eventualmente, se lo vuole, iscriversi per lasciare avvisi per far adottare gratuitamente degli animali. allevatore di animali da compagnia.

Verrà strutturato in modo che sia di facile consultazione, dividendo per specie, razze, ecc. avrà una foto per ogni animale, dati specifici. Ogni animale dovrà essere registrato secondo i termini di legge, essere già vaccinato. Si suddivideranno cuccioli, da randagi più adulti, fino ad animali già sterilizzati.

Ogni privato dovrà solamente pagare la spedizione (che verrà fatta con speciali corrieri per il trasporto animali. Questo darà la possibilità di avere una visione d’insieme di tutti gli animali domestici sparsi per l’Italia e che saranno adottabili da chiunque in Italia.

6). INENTIVARE LA CREAZIONE DI NUOVI SISTEMI CHE SOPPIANTINO CON IL TEMPO, LA VIVISEZIONE E LA SPERIMENTAZIONE SUGLI ANIMALI

Siamo tutti d’accordo che bisogna far progredire la ricerca scientifica, anche nel settore medico, farmaceutico, per trovare le cure alle malattie, al cancro, e ai disagi umani. Ma allo stesso tempo vorremmo non dover testare e usare animali come cavie da laboratorio. Purtroppo ad oggi non ci sono molte alternative all’uso degli animali (seppur severamente regolamentate). Cercheremo di finanziare anche una ricerca che scopra metodi alternativi per, nei limiti del possibile, sostituire nel tempo, gli animali per i test.

7). EDUCARE NELLE SCUOLE AL RISPETTO DEGLI ANIMALI

Durante le ore di formazione aggiuntiva che introdurremo nelle scuole al posto dell’ora di religione (vedi programma Istruzione), introdurremo anche delle ore ogni anno, obbligatorie, dalla prima elementare all’ultimo anno di superiori, anche un programma (che verrà sviluppato tramite esperti e associazioni per la protezione degli animali), che insegneranno ai bambini quanto siano importante per noi gli animali, come prendersene cura, fargli capire che è sbagliato maltrattarli e abbandonarli. Far capire che se si vuole un animale da compagnia, non è un giocattolo, e va preso con coscienza, volontà di starci dietro. Verranno organizzate gite in agriturismi, allevamenti non intensivi, zoo, e presso associazioni che si prendono cura degli animali, in modo da sensibilizzare i bambini e il loro rapporto con gli animali.

8). ABOLIRE LA MACELLAZIONE RITUALE TRADIZIONALE

Quasi la totalità degli europei sarebbe contraria a consentire la macellazione rituale islamica ed ebraica nei Paesi membri. Lo afferma un sondaggio commissionato dal gruppo animalista Eurogroup for Animals, secondo cui ben nove cittadini dell’Ue su 10 vorrebbero vietare l’uccisione di animali che non siano stati prima storditi, come prescrivono le tradizioni halal e kosher. La questione è piuttosto controversa perché da una parte si deve prendere in considerazione la libertà di portare avanti quelli che sono ritenuti precetti religiosi, e dall’altra la tutela del benessere delle bestie. (Fonte: https://www.agrifoodtoday.it/attualita/nove-europei-su-10-contrari-alla-macellazione-rituale-islamica-ed-ebraica-in-europa.html).

Alcuni Paesi Europei hanno obbligato i rituali a leggi più stringenti, e in molto casi rappresentanti religiosi hanno fatto ricorso alla Corte Europea per difendere i loro diritti religiosi secolari.

Noi siamo favorevoli a una strada che sia una via di mezzo e che metta d’accordo tutti, un compromesso tra benessere animale e libertà religiosa, come è accaduto in Nuova Zelanda dal 2010, dove è obbligatorio lo STORDIMENTO REVERSIBILE (elettronarcosi) un modo per stordire gli animali tramite scosse elettriche che li rende incoscienti per un breve periodo di tempo, riprendendo conoscenza se non vengono macellati. La carne prodotta in questo modo è certificata halal dalle comunità religiose del Paese e riconosciuta come tale dalle comunità di Malesia, India, Medio Oriente, Canada e Cina.

REFERENDUM PER LEGALIZZARE L'EUTANASIA

REFERENDUM PER LEGALIZZARE L’EUTANASIA

Come spiegato all’inizio del Programma, noi di Riforma e Progresso siamo favorevoli a tutelare e garantire i diritti e le volontà di tutti. Questo passa anche per l’annoso problema di legalizzare o meno l’eutanasia. E’ un argomento di carattere morale (come lo è stato quello sull’aborto).

Secondo noi, con le dovute cautele, controlli, garanzie, e solo se non c’è nessun’altra possibilità percorribile, dopo averle provate tutte, un malato terminale o una persona in stato vegetativo o una persona in determinate condizioni psico-fisiche, deve aver il diritto, se lo vuole, di poter arrivare a fine vita. Un piccolo passo in avanti l’ha fatto il Parlamento italiano nel 2018 approvando finalmente il testamento biologico, che è un primo passo, è meglio di niente, ma ancora non permette di decidere di poter arrivare all’eutanasia.

Sono molti i Paesi Europei che hanno permesso l’eutanasia, dal 2000 ad oggi (Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Germania, Svezia e altri). Bisogna però distinguere vari tipi di eutanasia (e ogni Paese ha adottato tutto tipo l’Olanda, altri sono più restrittivi, tipo Gran Bretagna e Germania), come riassume un articolo di https://www.abilitychannel.tv/eutanasia-in-italia-facciamo-il-punto-della-situazione/:

ATTIVA – Quando il medico causa direttamente la morte del malato;

ATTIVA VOLONTARIA – Se il medico agisce su richiesta esplicita del malato;

PASSIVA – Nel caso in cui il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere in vita il malato; Come descrive un articolo dell’associazione Luca Coscioni: il suicidio medicalmente assistito in determinati casi e la sospensione delle cure – intesa come eutanasia passiva – costituisce un diritto inviolabile in base all’articolo 32 della Costituzione e alla legge 219/2017.

SUICIDIO ASSISTITO – Autonomamente il malato pone termine alla propria vita in presenza di un medico, il quale fornisce i mezzi per il raggiungimento dello scopo.

Fonte: https://www.associazionelucacoscioni.it/cosa-facciamo/fine-vita-e-eutanasia/eutanasia/.

Noi vorremo legalizzare in Italia tutti i tipi di eutanasia, questo anche per ovviare a problemi di natura morale che potrebbero nascere in alcuni medici ad esempio (come adesso accade per i medici contro l’aborto).

La nostra idea è, da subito quando saremo al Governo, lanciare una campagna massiccia di informazione, che sia la più precisa e scientifica possibile. Essa deve riportare anche idee e pensieri da parte di persone e famiglie che vorrebbero utilizzare l’eutanasia. Si farà una campagna di 1 anno, sui SOCIAL, in TV, sui giornali, nelle piazze. Cercheremo una collaborazione con tutte le associazioni a favore dell’eutanasia. Spiegheremo come fanno i nostri concittadini europei, o gli svizzeri, spiegheremo tutti i pro e i contro.

La campagna si farà anche nelle scuole, in ogni anno delle superiori.

Poi ovviamente, i privati saranno liberi di organizzarsi in campagne autonome a favore del si o del no.

Nel frattempo si organizzerà un referendum che verrà fatto senza quorum, ad un anno dall’inizio della campagna di informazione. Ci saranno vari quesiti dove ogni cittadino sarà chiamato se è favorevole o non favorevole ad introdurre in Italia, ogni singolo tipo di eutanasia.

Come sempre, come abbiamo spesso detto, se una cosa è voluta da molti italiani, se è già possibile in molti Paesi del mondo, e se molti italiani vanno comunque all’estero pur di esercitare un proprio diritto e volontà, è giusto che il proprio Paese riconosca e regoli tali diritti e volontà in modo da renderli possibili anche in Italia.

REGOLAMENTARE PER PERMETTERE MEGLIO LE ADOZIONI A TUTTI

REGOLAMENTARE PER PERMETTERE MEGLIO LE ADOZIONI A TUTTI

Per quanto riguarda il rendere più semplice adottare, leggetevi il nostro programma welfare e famiglia. Qui vogliamo solo evidenziare come siamo favorevoli a rafforzare l’attuale giurisprudenza e permettere legalmente l’adozione da parte di single, e coppie omosessuali.

In Italia, ad oggi, grazie a varie sentenze della Corte di Cassazione, in pratica, chiunque può adottare. Come ben spiega un articolo dello studio legale Rita Rossi: https://www.studiolegaleritarossi.it/funziona-ladozione-delle-coppie-omosessuali:

Adozione delle coppie omosessuali. Vediamo se è possibile e come si ottiene. Va detto, innanzitutto, che oggi le coppie omosessuali in Italia possono adottare. Pertanto, le cd. adozioni gay non sono più un tabù. Su questo non vi è più dubbio fin dal 2016, quando fu la Cassazione a riconoscerlo. Non c’è una legge che ammette esplicitamente l’adozione delle coppie omosessuali o della persona omosessuale. È stata la giurisprudenza, cioè i giudici italiani, a riconoscerla.

Tecnicamente le uniche esclusioni legali sono che in Italia le coppie gay non possono adottare minori in stato di abbandono (adozione internazionale), e non possono procedere ad adozione co-parentale, ovvero adottare il figlio del partner. Ciò nonostante, i giudici hanno ammesso tale possibilità e quindi tali limitazioni sono superate nei fatti dalla giurisprudenza.

Quindi è legale senza che sia intervenuto il legislatore (cosa non rara in Italia, dove per colpa di una politica lenta, ignorante e superficiale, spesso il lavoro di ammodernamento sociale è lasciato ai giudici).

Noi non vogliamo far altri che “mettere una sorta di approvazione ufficiale” su quanto stabilito dei giudici, in modo da regolare e gestire al meglio, oltre che a garantire, diritti ad oggi legali. Un altro esempio è l’adozione da parte dei single. Come riporta un articolo di Affari Italiani (fonte: https://www.affaritaliani.it/cronache/adozioni-in-italia-ammesse-per-i-single-e-non-ci-sono-piu-limiti-di-eta-612912.html):

Adozioni in Italia, da oggi i single possono adottare un bambino e non ci sono più limiti di età – Anche ai single, alle coppie non sposate e a chi è in età avanzata, in futuro sarà concesso adottare. E anche persone diversamente abili. Lo stabilisce un’ordinanza, la n. 17100 pubblicata il 26 giugno 2019, della prima sezione della Corte di Cassazione, che rivoluziona la materia in Italia. Al centro vi deve essere sempre l’interesse preminente del minore.

Noi di Riforma e Progresso, come detto, vogliamo mettere al centro delle cose i diritti delle persone, il benessere dei cittadini, il rispetto reciproco, la conoscenza, l’istruzione e la crescita della comunità.

Senza contare poi il fatto che purtroppo oggi, per mille motivi, sempre meno coppie sono in grado di avere figli, così come, in Italia (per vari motivi che abbiamo già trattato nei nostri programmi, dove presentiamo varie soluzioni), si fanno meno figli. Così come, un bambino ha il diritto di crescere bene e venire amato ed educato piuttosto che trattato come un cane randagio o rinchiuso in orfanotrofi, noi siamo favorevoli a qualunque tipo di adozione e procreazione. Siamo favorevoli alla stepchild adoption.

Molti studi ed esperimenti in giro per il mondo hanno scientificamente approvato che i figli delle coppie omosessuali crescono bene e normalissimi come tutti gli altri bambini. In Italia grazie alla giurisprudenza oggi è legale, noi vogliamo solo renderla ufficiale tramite la legge che la regoli e semplifichi le procedure.

Stessa cosa per le adozioni da parte dei single (se hanno reddito, lavoro e possibilità, perché non possono avere il diritto di crescere figli?). Siamo contro l’ipocrisia bigotta visto che spesso persone retrograde non tengono in considerazione la marea di figli che cresce con genitori single perché divorziati, o magari sballottati in giro tra ex coniugi, che a loro volta si ricostruiscono vite con nuovi partner. Senza contare di tutti quei figli che vengono violentati, picchiati e cresciuti male dai loro “genitori etero”.

Chi non è d’accordo è libero di far indire un referendum, ma non può permettersi di evitare che le cose accadano solo per partito preso, vietando a milioni di italiani, cose che già sono in atto e accettate dalla maggioranza.

Per gli stessi motivi già spiegati negli scorsi articoli, vogliamo inserire nel referendum che faremo nel giro di 1 anno (quello sull’eutanasia), anche l’essere favorevoli o meno a permettere anche in Italia la tecnica dell’utero in affitto.

Molti Paesi nel mondo, e vari Paesi europei (come Grecia, Gran Bretagna, Olanda, Albania, Polonia, Russia, Stati Uniti e Ucraina).

Nella maggioranza dei Paesi del mondo è legale, ed esiste in varie forme: sia in quella a pagamento, sia soltanto quella volontaria (altruistica), e altri Paesi, come l’Italia, è esplicitamente illegale.

Qui si entra sempre nel quesito “morale”, nella materia del “ognuno è libero di fare quello che vuole del proprio corpo, a parte lederselo”. Il diritto alle coppie che lo vogliono ma non riescono ad avere figli, di poter trovare altre forme per avere un proprio figlio. Non c’è nulla di strano o artificioso, i maschi (coppie etero, gay, o i single), possono decidere di far inseminare col proprio seme una donna che vuole farlo liberamente (a pagamento o a gratis), affinché rimanga lei in cinta e poi consegni il bimbo, una volta nato, ai genitori che l’hanno richiesto.

Molte donne del mondo lo fanno, o perché gli piace, o per soldi. Sono obbligate a seguire regole molto severe, molti controlli, possono decidere di cambiare idea quando vogliono e hanno perfino il diritto di, se volessero, decidere di tenersi il bimbo appena nasce. Quindi sono molto tutelate. Noi seguiremo le legislazioni migliori al mondo in materia (come quelle inglesi, olandesi, americane).

Senza contare che molte coppie (etero e gay) italiane già oggi sono costrette ad andare a richiedere all’estero questa pratica, quindi alla fine in Italia, alcuni che se lo possono permettere, riescono a fare comunque quello che in Italia è illegale. Il problema è che così solo i ricchi riescono. Ci sono molte donne italiane che lo farebbero con piacere (far figli per gli altri) perché quindi vietarlo? Perciò verrà fatta una campagna informativa di una anno a tutti gli italiani, e verrà poi messa ai voti al referendum senza quorum.

INCENTIVARE VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE

INCENTIVARE VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE

In Italia abbiamo una risorsa fondamentale, i volontari! Abbiamo per fortuna molte persone di cuore, altruiste, che donano parte del proprio tempo gratuitamente per una causa benefica comune.

In Italia esistono moltissime associazioni di volontariato, dove molto spesso, senza le quali, sarebbe impossibile a dare a milioni di italiani, servizi, supporto ed aiuto, che va dall’assistenza, a varie attività sociale e benefiche, fino al supporto medico e perfino “di vita” come i donatori di sangue, organi e midollo, senza i quali molte persone morirebbero proprio.

Noi di Riforma e Progresso oltre a voler ringraziare di continuo tutti quelli che si spendono per il volontariato, qualunque esso sia, vogliamo essergli vicini in tutti i modi. Vogliamo che cresca il numero di volontari, vogliamo che si amplifichi il messaggio benefico della loro attività, vogliamo che tutta la popolazione sia incentivata e acquisisca man mano la sensibilizzazione sull’importanza del volontariato.

Questo passa attraverso molte nostre riforme, le più importanti si possono trovare nei nostri programmi Lavoro, e anche in quello istruzione, dove spieghiamo con soluzioni vere e pratiche come avvicinare più persone al volontariato, dalla formazione nelle scuole, ai periodi di volontariato da far fare (come parte di varie attività), ai disoccupati e agli immigrati (in maniera strutturale e continuativa).

Vogliamo altresì rafforzare il servizio civile incrementando i fondi disponibili di 371.500.000 euro. In tal modo migliaia di giovani in più, ogni anno potranno iscriversi al Servizio Civile Nazionale. Così facendo quasi raddoppiamo l’attuale budget 2020 (di 400 milioni).

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